A cura della Redazione
Si è concluso oggi, definitivamente, il tavolo di concertazione che ha visto da una parte il sindaco Claudio D’Alessio ed i sindacati impegnati nella vertenza relativa a 14 ex dipendenti Aticarta. Il risultato è stato quello dell’assunzione ex novo degli ex operai a tempo indeterminato all´interno del centro commerciale "La Cartiera", senza passare per un altro periodo di prova. I lavoratori hanno inoltre incassato un’indennità di circa 800 euro pro capite per il periodo in cui sono stati senza lavoro. Ripristinate, dunque, nello spirito le intese prese a suo tempo con vertici Coopsette in sede di trattativa per la cessione dell’area industriale di via Campo d’Aviazione. I licenziamenti erano stati comunicati agli interessati (per mancanza del superamento del periodo di prova), nei mesi di luglio ed agosto dalle due società di servizi che operano per il centro commerciale. Al ritorno delle vacanze estive, il sindaco D’Alessio ed i sindacalisti Cgil e Uil si sono trovati ad affrontare una vertenza che sembrava essersi risolta felicemente quando, con l’apertura della struttura, avallata nell’iter burocratico dall’Amministrazione comunale, era stata assicurata la piena occupazione dei lavoratori rimasti in mobilità con la chiusura della Cartiera di Pompei. A quanto pare, nel corso dell’estate, c’era stato un ripensamento riguardo alle assunzioni nelle ditte d’appalto di portierato e pulizia del Centro, ma gli operai licenziati hanno reagito duramente. Gli incontri, anticipati rispetto ai tempi concordati in un primo momento, si sono conclusi solo oggi con piena soddisfazione della parte sindacale e politica. Il risultato consiste nella stipula di un nuovo contratto dei 14 dipendenti licenziati con le imprese di servizi che operano all’interno del centro commerciale “La Cartiera”, che avevano spedito le famose lettere di licenziamento ai lavoratori per mancato superamento del periodo di prova, reinserendoli a pieno titolo in organico. La prospettiva a questo punto è che i 14 saranno reintegrati nel loro posto di lavoro. Un accordo equo che evita alle parti una vertenza davanti al magistrato del lavoro, che avrebbe avuto un risultato scontato nel riconoscimento dei diritti dei dipendenti licenziati, perché è impensabile che (avendo essi prestato servizio attivo in altra società) si tratti di 14 soggetti non idonei al servizio. MARIO CARDONE