A cura della Redazione
Riparte la denuncia della rete Faro del Sarno, associazione ecologista ed unico presidio di contrasto al degrado del fiume Sarno, definito dai mass media il fiume più inquinato d’Europa. Il Sarno recentemente è salito alla ribalta della cronaca perché sulla sponda destra, in territorio pompeiano, ha aperto i battenti un enorme centro commerciale. Combattere gli scarichi abusivi è il tema del convegno che si terrà martedì 11 settembre nella sede del Partito Democratico di Pompei. E’ una ferma risposta all’allarme nato in seguito alle segnalazioni di scarichi abusivi nel Sarno ed in diversi punti della costa del Golfo di Napoli. E’ inutile dirlo, i nomi dei sospettati sono sulla bocca di tuttoie ci sono anche le prove. Basta fare un bagno sulla costa per vedere cosa galleggia, finanche sotto i faraglioni di Capri. Ne deriva un enorme danno alle condizioni di balneabilità. Un duro colpo al turismo del territorio. A questo si somma il ritardo nell’ultimazione delle opere necessarie per il disinquinamento del Golfo di Napoli e del suo fiume più importante, dal momento che si sono prosciugati i flussi finanziari provenienti dalla Regione Campania. Ecco perché, al fine di preparare un dossier di denuncia da presentare all’opinione pubblica e alle autorità competenti, la rete Faro del Sarno ha promosso l’incontro. «Con questo appuntamento prosegue il percorso di lavoro per segnalare inadempienze e ritardi nella lotta per recuperare il fiume Sarno e il litorale del territorio a condizioni di salubrità e di fruizione», ha dichiarato Paolo Persico della rete Faro del Sarno promossa dal Pd. In questa estate c’è stata l’occasione per rendersi visivamente conto dei rischi che corrono tutti gli utenti del Golfo di Napoli. Ad oggi restano ferme opere importanti come il completamento del depuratore di Punta Gradelle a Vico Equense ed il collettore di Gragnano. «Inoltre si stanno accumulando - prosegue Prsico -, dopo le dimissioni del Generale Jucci ed il trasferimento di responsabilità alla Regione Campania, ritardi anche nelle opere del Commissariato del Sarno mentre sono molti i cantieri lasciati incompiuti. La cosa più grave è il calo di tensione che si registra ogni giorno, a cui fa da contrappunto l’iniziativa generosa di un manipolo di volontari. Molte forze e imprese scarsamente responsabili, data la totale assenza di controlli, hanno creduto che si potesse agire restando impuniti, dal momento che l’opinione pubblica e le forze dell’ordine sono distratte da altre emergenze. Siamo al limite della sopportazione ambientale con il numero della malattie tumorali che aumenta ogni giorno di più. Il Sarno e il Golfo di Napoli non potranno sopportare a lungo questo scempio. Ecco perché oltre a segnalare episodi e fatti specifici in un dossier gli ecologisti della Rete Faro del Sarno presenteranno concrete proposte d’intervento», ha concluso Persico. MARIO CARDONE