A cura della Redazione
“In tema di Città Metropolitana e di annesso Sindaco Metropolitano, credo che la posizione di chi, come il presidente Cesaro e l’assessore Sommese, muove rilievi ed eccezioni all’automatico conferimento, nella fase di avvio della nuova istituzione, della carica di Sindaco Metropolitano al sindaco della città capoluogo, siano fondati e condivisibili. Non v’è dubbio, a mio giudizio, che proprio in considerazione del fatto che ci si verrebbe a trovare di fronte alla nomina del primo Sindaco Metropolitano, a Napoli come nelle altre ex province del Paese, la questione della nomina andrebbe affrontata ricercando un percorso e quindi una soluzione più politica e più legittimante, attraverso – magari – uno strumento di tipo assembleare già delineato dalla norma in tema di elezioni dei componenti dell’Assemblea. La provincia è una realtà complessa e quella di Napoli lo è forse più che altrove. Deve, quindi, a mio giudizio, essere assicurato in tema di elezione del Sindaco Metropolitano, tanto nella fase di partenza, che ci avviamo a vivere, quanto a regime, un elementare quanto basilare principio di rappresentanza diffusa”. Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio (foto). “Che poi si scelga di optare per un’elezione diretta da parte dei cittadini o per una elezione da parte di «grandi elettori», quali ad esempio i sindaci della ex provincia, rappresenta soltanto una opzione legata a visioni differenti, ma accomunate sempre dal principio di rappresentanza. Per me, una cosa è certa: l’operazione nascente dalla revisione della spesa, venendo a incidere direttamente sulla vita attuale di istituzioni frutto di elezioni popolari, non può essere ridotta a una nomina per legge ma necessita che, alla nomina del Sindaco Metropolitano, ci si arrivi comunque attraverso un meccanismo elettorale – ha aggiunto Bobbio -. Nel merito, per mia cultura e per mia sensibilità politica, ritengo peraltro di condividere la proposta avanzata dal presidente Cesaro circa l’elezione diretta del Sindaco Metropolitano da parte dei cittadini. Altro discorso è, inoltre, all’interno della ormai ex provincia di Napoli, quello della presenza di grandi realtà cittadine numericamente molto forti e del connesso annoso problema del napolicentrismo: se è vero come è vero che la provincia di Napoli annovera grandi realtà cittadine di storia e tradizione, non sarebbe certamente peregrina una valutazione in termini di elezione del Sindaco Metropolitano che potesse consentire, al di là del napolicentrismo, di dare il giusto rilievo e la giusta centralità istituzionale – ha concluso il sindaco – alle altre grandi realtà cittadine del territorio”. COMUNICATO