A cura della Redazione
Oramai è guerra a tutto campo tra il Forum delle Associazioni e l’amministrazione comunale di Pompei, che secondo Ferdinando Uliano (foto), leader del Forum ed ex vicesindaco, ha superato ogni record di arroganza. La cosa che indigna maggiormente in tutta l´incresciosa vicenda della vendita di loculi da parte del Comune è il mancato riscontro alla legittima richiesta del Forum di visionare il carteggio tecnico ed amministrativo di supporto alla delibera per la costruzione di circa 600 nuove nicchie per i defunti nel cimitero di Pompei. Sua Eccellenza Monsignor Carlo Liberati, Arcivescovo di Pompei, ha messo, nell’occasione, a disposizione la Sala Marianna de Fusco per un libero e franco dibattito sul futuro del cimitero di Pompei tra esponenti delle associazioni del Forum ed una rappresentanza della cittadinanza. Sensibilità al tema o sottile divertimento contro il sindaco Claudio D’Alessio? Probabilmente l’una e l’altro. Sta di fatto che nel corso dell’intervento dei relatori, informatisi grazie alla collaborazione di un consigliere comunale amico (dell’opposizione), è stato fatto presente che i soldi dei sottoscrittori serviranno alla ristrutturazione complessiva del Cimitero. Considerato, poi, che prossimamente la gestione del cimitero ed il relativo servizio di sepoltura dei defunti sarà dato in appalto, qualcuno ha coniato formule meno lusinghiere per definire i loculi di Pompei. A questo punto occorre ricordare che le persone che acquistato un loculo al cimitero lo hanno fatto perché stretti nella morsa dell’esigenza improcrastinabile testimoniata nel corso degli interventi dai numerosi casi umani e pietosi su cui nessuno si dovrebbe permettere di speculare. Ieri sera, ci sono state testimonianze toccanti perché esse vanno dal caso personale fino alla memoria storica della città: materia sacra per chi conserva intatti i valori morali della pietà e dell’appartenenza civile. “Non siamo contrari alla costruzione dei nuovi loculi, anzi si tratta di un atto dovuto e per troppo tempo rinviato”. Ha spiegato Pippo Sabini nel corso del commento tecnico del progetto di ristrutturazione. Le critiche al bando sono state formulate da tempo (anticipo eccessivo, loculi ai meno abbienti con i soldi dei sottoscrittori, assenza di criteri di preferenza per i casi di parità di punteggio, ecc.). La cosa che più ha colpito, però, è la notizia che i seicento presentatori di istanza di acquisto di un loculo al Comune di Pompei dovranno farsi carico della messa in sicurezza del cimitero, il rifacimento di impianti idrici, elettrici, costruzione di tabelle elettroniche e così via. A conclusione del dibattito è arrivata all’amministrazione una “staffilata garbata” targata Uliano. “Palazzo De Fusco è diventato una bomboniera dalle porte blindate”. Parole che dette da uno che è stato tra i maggiori collaboratori (e sostenitori) del sindaco, assumono un significato particolare. Sta di fatto che tutti avremmo preferito il classico Palazzo di vetro. MARIO CARDONE