A cura della Redazione
Erano già incappate nel 2010 nelle maglie delle forze dell’ordine ma, con abilità, erano riuscite a farla franca. Due sorelle cinesi avevano aperto alla luce del sole un centro massaggi in via Mazzini, in un palazzo signorile, sito nel pieno centro di Pompei. Le due, incensurate, entrambi regolari in Italia, residenti a Terzigno, sono state denunciate per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. La Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo nei loro confronti. Si trattadi Zhou Suhong, di 41 anni, e Zhou Xiaoli, di 37 anni. A loro è collegato l’arresto della settimana scorsa riguardante un loro connazionale (ex convivente di una delle due sorelle) che si era reso responsabile di due furti di contanti: il primo nell’abitazione di Terzigno, il secondo nel centro massaggi di Pompei. I carabinieri della Stazione di Pompei, diretta dal maresciallo capo Tommaso Canino, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal GIP di Torre Annunziata su richiesta della locale Procura. Le investigazioni condotte dagli uomini dell´Arma sono iniziate dal dicembre 2011. Sono stati utilizzati sofisticati servizi di osservazione oltre a pedinamenti supportati da attività tecniche che hanno permesso di accertare che le due donne, apparentemente gentili ed aggraziate, sfruttavano quattro connazionali, favorendone l’attività di prostituzione all’interno del centro massaggi, sito nel centro cittadino di Pompei e pubblicizzato mediante inserzioni su quotidiani locali ed internet. Sono stati così identificati una ventina di clienti residenti nel circondato (Pompei, Scafati ed altri paesi limitrofi) che previo contatto telefonico, all’interno del centro, ricevevano dalle massaggiatrici prestazioni sessuali, dietro la corresponsione della somma di 40/50 euro a prestazione, una quota superiore al 50 per cento veniva trattenuta dalle titolari. E’ stato calcolato dalla Procura della Repubblica, in sintonia con il comando della Benemerita di Pompei, che l’illecito giro d’affari si aggira intorno ai 1.500 euro giornalieri. Con l’intervento dei carabinieri è stato disposto anche il sequestro preventivo dell’attività del “centro massaggi”. Le donne arrestate, dopo le procedure identificative, sono state poste agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità giudiziaria. In pratica, il citato centro massaggi, ubicato in uno stabile signorile della città mariana, in ambienti moderni e confortevoli, oltre ai normali massaggi, proponeva alla clientela maschile prestazioni sessuali. I clienti, previo specifico appuntamento telefonico, versavano una somma tra i 40 e 50 euro, in cambio di un particolare massaggio, reclamizzato negli inserti pubblicitari come "romantico orientale". Le operazioni investigative dei carabinieri di Pompei sono conseguenti a movimenti sospetti, anche in tarda serata e in giornate festive, in prossimità del centro. Il quadro indiziario emerso è stato coadiuvato da indagini tecniche, che hanno arricchito le univoche e concordanti dichiarazioni di oltre venti clienti del circondario (uomini di ogni età, di ogni ceto sociale di Pompei e delle province di Napoli e Salerno) che hanno confermato di aver ricevuto un atto sessuale a pagamento con ragazze cinesi all’interno di stanze finemente arredate. Nel corso delle indagini, è emerso che all’interno del “centro” si sono alternate almeno quattro ragazze cinesi che, in cambio delle loro prestazioni, venivano retribuite con un forfait di appena il 40 per cento dell’incasso giornaliero, la restante somma rimaneva alle due sorelle Zhou che, è stato appurato, erano in procinto di aprire una vera e propria casa di prostituzione dove poter dirottare la clientela per prestazioni sessuali complete. MARIO CARDONE