A cura della Redazione
“Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro”. Queste sono state le parole pronunciate da Federico Salvatore (nella foto) al termine dello spettacolo ‘O Monumento, messo in scena al teatro del I Circolo Didattico di Pompei. ‘O Monumento è uno spettacolo ambientato pochi anni dopo la battaglia per l’ Unità d’Italia, interpretato da Federico Salvatore insieme alla Compagnia Teatrale Artò, con la regia di Silvia Imperi. Racconta una di quelle storie dimenticate, la storia dei vinti, non quella dei vincitori. Un racconto umano, quello di chi ha combattuto una battaglia che nessun popolo, né del Sud né del Nord, sentiva pienamente propria. Lo stesso Risorgimento, dal quale nacque l’Italia unita, in effetti non è mai avvenuto, in quanto quello che accadde non fu un vasto movimento di popolo, ma una lunga serie di cospirazioni e sommosse, confluite in una guerra di conquista voluta e vinta dal Piemonte per annettersi gli Stati preunitari, con il sostegno di pochi “patrioti”. Lo spettacolo è ambientato nel periodo di poco successivo alla spedizione dei Mille, e delinea la storia di un combattente meridionale, “un patriota” (interpretato da Mario Merone) che ha creduto e crede nell’unità , orgoglioso di aver preso parte a questo straordinario momento storico. Ma la realtà si rivela ben diversa, portando disillusioni e amarezze. L’esibizione di Federico Salvatore è stata piacevole e interessante, l’attore interpreta un personaggio rude e cinico, talvolta brusco, di cuore buono, legato alla sua terra, alle sue tradizioni, che parla solo in napoletano. Un uomo onesto con se stesso e gli altri, ma spesso la verità non è bene accetta ed è mal visto anche dai propri parenti. Federico Salvatore, ironico, a tratti drammatico nella sua esibizione, ha invitato il pubblico, attraverso lo spettacolo, alla riflessione sulla ricostruzione della verità storica dell’unificazione italiana, lontana dalla retorica, dalle “ideologie” patriottico - risorgimentalistiche e nordiste. ‘O Monumento è un’opera che oltre ad intrattenere il pubblico, dà lezioni di storia, di quella storia sconosciuta a molti, ma che deve necessariamente essere nota a tutti. Spesso delle conseguenze dell’Unità ha parlato il Nord, identificando il Sud come un parassita che ha sfruttato ricchezze che non gli appartenevano. Questo luogo comune ha accompagnato la nostra storia per moltissimi anni e ancora oggi traccia discussioni che spesso sembrano insormontabili. L’Unità d’Italia si è ottenuta pagando un prezzo altissimo dai meridionali. Infatti, come narra Federico Salvatore, dopo l’Unità, si assiste per ragioni politiche all’impoverimento del Sud e al dramma dell’emigrazione dei meridionali verso terre lontane e sconosciute. Lo spettacolo si è concluso con scroscianti applausi del pubblico. La Compagnia Teatrale Artò ha ringraziato la dirigente scolastica, Nadia Citarella, il corpo docente e i tutti i collaboratori che hanno contribuito alla realizzazione della messa in scena della rappresentazione teatrale. ROSA AMBROSIO