A cura della Redazione
Una nuova vittima della crisi economica. Arcangelo Arpino, imprenditore edile di 63 anni, si è sparato un colpo di pistola alla tempia utilizzando una calibro 7.65. L’uomo si e tolto la vita nel parcheggio del Santuario di Pompei, all’altezza del posto dove ogni giorno si benedicono le automobili. Arpino era titolare di un´impresa edile, la "Euro Costruzioni" di Vico Equense. E’ spirato poco dopo nell´ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. Un gesto disperato ma lucido, il suo, perché ha premeditato tutto. Prima si è recato nel Santuario della Madonna del Rosario a pregare. Ha raccomandato la famiglia alla Santa Vergine. Successivamente si è seduto su una panchina sita di fronte al posto dove aveva lasciato l’automobile, Ha impugnato un’arma calibro 7,65 di sua proprietà e si è sparato un colpo secco alla tempia. I carabinieri di Pompei, che sono accorsi sul posto richiamati dai parcheggiatori, hanno trovato accanto a lui una cartellina portadocumenti dove sopra c’era scritto che prima di compiere il gesto estremo e fatale del suicidio, era passato dalla Madonna di Pompei a raccomandarle il futuro della sua famiglia. Nella cartellina i carabinieri hanno rinvenuto tre lettere: una indirizzata ai familiari con richieste di scuse. La seconda dove parla dei problemi economici e della sua specifica esperienza di imprenditore, la terza piena di pesanti accuse dirette ad Equitalia che gli avrebbe fatto recapitare delle inique cartelle esattoriali. MARIO CARDONE