A cura della Redazione
Piazza gremita di fedeli a Pompei in occasione della celebrazione della supplica. Come in tutte le occasioni precedenti, la manifestazione religiosa, favorita da una bella giornata di sole, ha segnato un momento liturgico di alta intensità, caratterizzata dalla devozione alla Madonna del Rosario che è tradizione popolare che vive nei riti che si rinnovano ogni volta con la stessa emozione. Imponente come ogni anno il servizio d’ordine di polizia di Stato, carabinieri e vigili urbani, con la presenza nelle prime file di autorità istituzionali e delle forze dell’ordine. La supplica, in questa edizione, ha assunto una valenza particolare per la presenza di un celebrante d’eccezione, che non a caso l’Arcivescovo-Prelato di Pompei, Carlo Liberati, ha definito “uno dei Prelati più vicini alla profonda sensibilità apostolica del Santo Padre Benedetto XVI”. Si tratta, infatti, di monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. L’uomo di punta della cultura cattolica della chiesa romana. Fisichella non ha perso l’occasione di un pulpito eccezionale per ribadire l’iniziativa di rifondazione dell’impegno e dell’esempio cattolico nella missione di evangelizzazione, che gli stessi cattolici sono chiamati a portare avanti con il loro esempio. Dal canto suo, monsignor Liberati, nel presentare Fischella al popolo plaudente dei fedeli della Madonna presenti in piazza Bartolo Longo, non ha mancato di bacchettare i politici rei, a suo dire, di non aiutare economicamente l’iniziativa religiosa e sociale della Chiesa di Pompei. Liberati ha elencato una ad una le iniziative della chiesa cattolica mariana e l’impulso che lui stesso ha dato loro, non mancando di citare la sua iniziativa personale del restauro degli ori della cattedrale. Opera imponente che dovrebbe essere finita entro l’anno prossimo. La cerimonia religiosa si è conclusa, dopo la Santa Messa, con la recita corale della Supplica alla Madonna. E’ stata una buona giornata anche per gli operatori commerciali di Pompei, che vivono dal turismo religioso legato alla presenza del Santuario ed alle sue iniziative. Ristoranti, bar, negozi di souvenir, chioschi e bancarelle hanno fatto finalmente buoni affari. Una boccata d’ossigeno per una categoria che ha oramai cominciato a smobilitare nel vero senso del termine. MARIO CARDONE