A cura della Redazione
Piove sul bagnato. Giovedì si delibera una stangata fiscale che porterà Pompei al vertice nazionale della pressione fiscale insieme (se può consolare) ad altri 83 comuni campani (che non sono tutti). La risposta della gente è nell’intenzione di abbracciare l’antipolitica che prevede l’astensione ad ogni livello di consultazione popolare. Tarsu, bollo e carburante auto, Irpef. La Regione Campania, che è maglia nera per l’addizionale regionale con aliquota arrivata al 2,03 dopo l’aumento dello 0,33%, il massimo stabilito dal decreto "Salva Italia". La stampa nazionale ha già documentato che tocca ai cittadini campani il primato di essere i maggiormente tartassati dalle aliquote Irpef aggiornate dal Governo centrale di Mario Monti. Le sorprese, però, non sono finite: all´Irpef "made in Campania" bisogna aggiungere lo 0,80% dell´addizionale comunale applicato da 84 comuni della Campania, tra i quali ci sarà a pieno titolo Pompei, se passa la delibera fiscale del prossimo Consiglio comunale. La stangata aggiuntiva regionale dovrebbe prelevare dalle tasche dei pompeiani dai 51 euro per uno stipendio da 1.200 euro al mese, ai 137 euro per uno stipendio da 3.200 euro. Quella comunale, prevista per giovedì, comporta l’aumento di 47 euro. In tutto 98 euro in più per un pensionato o dipendente del Comune con 1.200 euro mensili (lordi), fino ad arrivare a 193 euro nel caso di 3.200 euro lordi mensili. Insomma, un vero e proprio salasso che si aggiungerà all’IMU che sarà deliberata al 4 per mille sulla prima casa, al 9 per mille dalla seconda casa in poi. A conti fatti tra Stato, Regione e Comune l’aumento complessivo deliberato equivarrà più o meno alla cessione della sudata tredicesima. C’è da sottolineare che, al contrario dell’addizionale comunale incrementata al massimo, per quanto riguarda l’IMU sulle case in più (rispetto alla prima) i consiglieri comunali di Pompei si apprestano ad esser più clementi perché hanno intenzione di deliberare al di sotto del massimo consentito (10,6) riservando alla fine (pur in un aumento complessivo del prelievo fiscale) un trattamento comparativamente migliore alle rendite immobiliari rispetto ai compensi derivanti da lavoro. La spiegazione di questo migliore trattamento è del presidente della Commissione comunale Visciano (sulla base delle posizioni di maggioranza). Si è inteso dare un segnale di considerazione ai concittadini delle periferie, perché in quell’area c’è una maggiore presenza di seconde e terze case. MARIO CARDONE