A cura della Redazione
Regolarità assicurata per l’ingresso agli scavi di Pompei e degli altri siti archeologici vesuviani. Non ci saranno le chiusure minacciate per assemblee del personale. Il segretario generale Mibac, Antonia Pasqua Recchia, è giunta il 5 aprile a Pompei. Ha incontrato i sindacati del personale di custodia negli scavi archeologici e promesso loro il trasferimento degli uffici fuori dai locali che contengono amianto. E’ bastata questa dichiarazione di responsabilità per convincere le organizzazioni dei lavoratori a desistere da manifestazioni di protesta destinate a mantenere i cancelli del sito archeologico sbarrati nelle prime due ore, con gravi ripercussioni sulla regolarità delle visite turistiche e di conseguenza sull’immagine internazionale della città culturale vesuviana. La firma del protocollo di legalità presso la Prefettura di Napoli ha fornito l’occasione al segretario generale Mibac Pasqua Recchia per fare un salto a Pompei insieme al direttore delle antichità, Luigi Malnati, dove si è aperto il tavolo sindacale che era stato promesso nell’incontro romano dell’8 febbraio. E’ stata aggiornata la riunione al 7 aprile, quando la controparte sarà la soprintendente Teresa Elena Cinquantaquattro. Le preoccupazioni del personale della Soprintendenza di essere ospitati in prefabbricati a rischio amianto (che sarebbe contenuta entro i limiti di legge) saranno risolte con l’adeguamento degli edifici demaniali in uffici operativi Sanp. Più difficile l’accordo sulla rivendicazione economica a causa dello sforamento del 30% del budget per l’anno 2012, mentre i progetti locali e le aperture straordinarie saranno pagate in ritardo. In riferimento, poi, all’adeguamento di personale negli Scavi di Pompei, l’unica soluzione rimane la distribuzione in modo equo di quello disponibile nei cinque siti (Pompei, Ercolano, Stabia, Oplonti e Boscoreale). Da parte sua, la soprintendente si è impegnata a convocare le organizzazioni sindacali martedì 17 aprile per discutere la rimodulazione di tutti gli organici. sia per quanto riguarda la vigilanza che per il personale tecnico e amministrativo. Il giudizio dei rappresentanti sindacali resta aperto alle buone intenzioni manifestate dalla dirigenza. L’importante è che sono state revocate iniziative assembleari che potevano arrecare solo danno sia agli operatori economici esterni agli Scavi che alle maestranze interne. Bisogna capire che il futuro del Parco archeologico di Pompei riguarda l’economia di tutto il territorio. MARIO CARDONE