A cura della Redazione
«A New York ci sono andato a spese mie». E´ la precisazione dellassessore allUrbanistica Giuseppe Tortora (foto), in riferimento alla notizia apparsa sulla stampa della sua partecipazione nella delegazione del Comune di Pompei a New York, in occasione della presentazione di un ambizioso progetto di ArcheoPark nella zona nord della città mariana, in prossimità dellantico sito archeologico. Tortora ha anche spiegato che contrariamente alle notizie che girano tra la gente di Pompei, il biglietto dellaereo per gli Stati Uniti ed il soggiorno in albergo nella Grande Mela è stato pagato dal Comune solo al primo cittadino ed al team di studiosi che ha ideato e redatto il progetto, che sarà presentato al ceto turistico internazionale come un innovativo sistema per conoscere Pompei. Gli altri componenti della folta delegazione pompeiana (tra i quali figurava anche lassessore Sommese per conto della Regione Campania) hanno viaggiato e soggiornato a spese proprie. «Il mio impegno di assessore allUrbanistica mi imponeva di partecipare alla presentazione di un progetto che, oltre a formare un richiamo turistico e culturale, ha in programma la riqualificazione urbanistica dellarea nord di Pompei, proiettata verso il Vesuvio (contrade Fossavalle e Civita Giuliana, ndr) ha proseguito Tortora . Si tratta, in definitiva, di sistemare unarea scarsamente urbanizzata a ridosso dellarea nord degli Scavi. Il progetto della città archeologica sarà presentato al Comune dal sindaco DAlessio e dai tecnici che hanno lo hanno redatto. Il concetto che sta alla base dellidea è praticamente lo stesso del Commissario Marcello Fiori, sperimentato con liniziativa "Vivi Pompei": si tratta di proporre ai turisti una Pompei ricostruita anche nei minimi particolari. Una ricostruzione palpitante anche se non autentica. In essa sarà possibile osservare ogni momento della vita (commercio, svago, terme, famiglia, teatro, ecc.) della città vesuviana romana di epoca imperiale, in modo che la gente la possa vedere immediatamente, piuttosto che immaginarla (o magari entrambe le cose) nella visita del sito antico, insieme ai racconti delle guide turistiche.
MARIO CARDONE