A cura della Redazione
«Il sindaco Gennaro Langella, ad un anno dal termine del suo mandato, scopre che a pochi passi da casa sua insistono immobili e strutture completamente abusive e, come al solito, annuncia che farà, dirà, etc. etc. etc.». E´ critico il consigliere comunale del Partito Democratico di Boscoeale, Francesco Paolo Oreste (nella foto), sull´annuncio del primo cittadino di aver scovato ben 1.206 immobili non iscritti al catasto e, quindi, irregolari. «E in quattro anni di Amministrazione, dove guardava il sindaco? - si chiede Oreste -. L’offensiva legalitaria che, come al solito, proclama a mezzo stampa, doveva attendere il suo ultimo anno di Amministrazione? Dov’era il sindaco quando le opposizioni, la cittadinanza e la cronaca richiamavano ad una maggiore attenzione verso i fenomeni di abusivismo, vandalismo, bullismo e criminalità? Faceva proclami, affiggeva manifesti, talvolta abusivi, organizzava feste e conferenze stampa. Ed oggi - prosegue Oreste - vorrebbe fare della legalità uno strumento di propaganda elettorale. E’ vergognoso che si pensi ancora di prendere in giro la gente in questo modo, come quando dichiarava pubblicamente di volere bloccare gli sversamenti in Cava Sari e poi non si costituiva in giudizio contro i gestori. Il sindaco Langella è già in campagna elettorale - dichiara il consigliere del Pd -, lo è stato per tutto il tempo della sua Amministrazione, quattro anni in cui ha annunciato di tutto ma che di concreto hanno solo restituito una città sporca, una discarica immensa, una biblioteca chiusa, un’area mercatale utilizzata come parcheggio o come piazzolla di sosta per i circhi, le solite strade che si allagano, zero parcheggi, zero sicurezza, zero, zero, zero. E adesso i proclami aumenteranno, gli annunci diventeranno promesse elettorali, tutto ciò che non è stato fatto e di cui il paese aveva bisogno diventerà il programma “elettorale”. Spero che abbia solo il buon gusto di fare un passo indietro e di smetterla di strumentalizzare i per scopi meramente propagandistici quella che dovrebbe essere il fine ed il mezzo di ogni Amministrazione, la legalità, il presupposto da cui dovrebbe diramarsi l’azione di qualsiasi formazione politica e non di certo lo spot elettorale di un sindaco - conclude Oreste - in crisi di consensi che affigge manifesti abusivi».