A cura della Redazione
Appena soffia il vento forte, negli scavi di Pompei volano gli intonaci degli affreschi murali. Oramai bisogna fare gli scongiuri e tenere duro fino a quando, speriamo il più presto possibile, partiranno i lavori di messa in sicurezza della vasta area archeologica pompeiana che, pare, stia cedendo pezzo dopo pezzo anche se arrivano notizie rassicuranti sui restauri. Certo è che dal 6 novembre del 2010 (data del crollo della scuola dei gladiatori) la notizia dei muri che si sfaldano e degli intonaci che si staccano ha assunto nel periodo invernale la cadenza di un bollettino di guerra. Il motivo é che gran parte della vasta area della città antica non ha coperture, restando aperta alle intemperie. La stessa situazione vigeva anche prima, solo che, forse, allora il meteo era meno inclemente o alcuni cedimenti si restauravano senza neanche renderli noti all’opinione pubblica. Il forte vento è la causa probabile del distacco di intonaco, avvenuto probabilmente nella notte scorsa, da una parete della casa detta di della Venere in conchiglia. Prende il nome da un affresco molto decorativo che la caratterizza. Il triangolo d’intonaco di paramento che si è staccato ha il lato maggiore di circa un metro e mezzo. Il distacco interessa un paramento dell´atrio della casa che è attualmente di un rosso sbiadito. Anche in questo caso si è ripetuto il rituale che segue da qualche tempo: sopralluogo del direttore del sito, Antonio Varone, e conseguente recupero del pezzo d’intonaco che probabilmente, nei prossimi giorni, ritornerà al suo posto. Non mancherà, forse, una visita dei carabinieri (come è successo nei casi precedenti), dal momento che sui crolli è stato aperto un fascicolo dal pubblico ministero presso il Tribunale di Torre Annunziata. La domus “Venere in conchiglia” è una delle più belle e visitate della Pompei antica. Si trova su via dell´Abbondanza, alla fine della strada, verso l´Anfiteatro. La scorsa settimana, vento e pioggia avevano provocato il distacco di circa un metro di intonaco grezzo da un muro esterno al tempio di Giove. Un comunicato stampa della Soprintendenza di Napoli e Pompei spiega l’ultimo caso: "Il distacco di una parte dell´intonaco di preparazione (circa 1,50x1,50 metri) di una delle pareti dell´atrio della casa della Venere in Conchiglia. Analoghi parziali distacchi hanno interessato la superficie di rivestimento in cocciopesto grezzo di una delle pareti della fullonica (lavanderia) ubicata nella Regio VI, insula 14, 22 (70 centimetrix1,50 metri) e di uno stipite situato lungo vicolo delle Terme Regio VII, insula VI (20x20 centimetri)". Ancora una volta, i tecnici della Soprintendenza, guidati dal direttore degli scavi, sono intervenuti per predisporre un intervento di ripristino da parte del locale laboratorio di restauro, che garantirà il recupero pressoché totale dei paramenti. MARIO CARDONE