A cura della Redazione
Non c’è motivo di soddisfazione per i commercianti di Pompei dopo l’incontro con il sindaco Claudio D’Alessio. Al momento c’é solamente la presa d’atto che il primo cittadino, “riconoscendo le evidenti carenze dell’azione amministrativa riguardo alle problematiche emerse, ha pubblicamente assunto l’impegno di ripristinare il tavolo di concertazione quindicinale con la categoria dei commercianti a cui ha garantito la costante presenza”. In poche parole, la riunione del 23 febbraio ha comportato la presa di coscienza da parte del sindaco che qualcosa non ha funzionato negli ultimi tempi nei rapporti politici con i commercianti. Secondo D´Alessio, la categoria non sarebbe stata seguita a dovere dall’assessore al comparto, per cui la sua testa (o almeno un orecchio visto che si tratta di una sola delega) è stata servita, già in quell’occasione, sul piatto d’argento della pacificazione, mentre è stato assicurato ai commercianti che sarebbe stata rimessa in piedi la concertazione programmatica con cadenza quindicinale. Ora, l’assessore Tortora, ex avversario di D’Alessio nella contesa per la poltrona di primo cittadino, è inspiegabilmente assente e silente. Nello stesso tempo bisogna dare atto a D’Alessio che, pur nell’apertura al dialogo, non s’è fatto intimidire dalla imponente manifestazione che l’Ascom ha messo in campo lo scorso 23 febbraio. La prova è che l´iniziativa di parziale chiusura ai parcheggi di piazza Immacolata (ostacolata dall’Ascom) è andata avanti senza tentennamenti, con l’installazione di altri dissuasori in granito. La principale piazza del centro storico dopo piazza Bartolo Longo (considerato l’inutilizzo di piazza Schettino) dovrebbe diventare, secondo l’intenzione del sindaco, lo scrigno delle maggiori iniziative culturali di Pompei: concerti, Festa della città, eventi estivi e così via. Il tutto in uno spazio di pregio perché collocato di fronte a piazza Anfiteatro, come cerniera urbanistica tra la città antica e moderna, in grado di attrarre un movimento di turisti e d’interessi capace di moltiplicare affari e consenso pubblico, comportando una ricaduta positiva sull’immagine di Pompei ed il flusso turistico che ne deriva. MARIO CARDONE