A cura della Redazione
La mensa per i poveri, che da qualche anno è stata aperta presso l’Istituto Bartolo Longo di Pompei, offre ogni settimana il pasto caldo a circa centocinquanta persone che non hanno i mezzi per provvedervi (clochard, ragazze madri, immigrati, senza lavoro ed anche molti divorziati). Quando la crisi economica avanza, la solidarietà nei confronti dei poveri diventa un elemento qualificante di una società civile. Così a Pompei si sono riunite le maggiori associazioni di volontariato di matrice cattolica (Caritas, Ordine di Malta, San Vincenzo, boy scout). Utilizzando la cucina e la sala da pranzo del refettorio dell’Istituto Bartolo Longo, si riesce a dare un pasto caldo (primo piatto, secondo, acqua minerale e frutta) ogni settimana a circa centocinquanta convitati indigenti, che provengono da tutto il territorio circostante al centro mariano. Mediamente ogni quindici giorni l’équipe di volontari capeggiata dalla dinamica farmacista Maria del Rosario Steardo (mentre il referente del Santuario della Madonna del Rosario, che coordina l’iniziativa, è Don Franco di Fuccia) consegna dei pacchi viveri ai frequentatori della mensa. Con il peggiorare della congiuntura, i frequentatori aumentano sempre più di numero. Situazione che ha costretto gli organizzatori della mensa a chiedere il certificato ISEE (per la certificazione del reddito percepito). Il documento serve principalmente per giustificare la distribuzione del pacco di viveri (pasta, olio, scatole di carne, conserve, caffè, ecc.) perché un pasto caldo non si nega a nessuno. La gestione della mensa è a cura di volontari cattolici e di monache che danno una mano. Prima di pranzo si recita una preghiera alla Madonna, e comunque si rispetta la diversa fede da parte di migranti arabi e dell’Europa orientale e di italiani di culto non cristiano. Tutti i poveri (che si dimostrano generalmente educati e dignitosi) ricevono un pari trattamento ed una parola di incoraggiamento. Alle mamme con figli a casa viene consegnato un pasto caldo da portare ai bambini, anche se molti piccoli affluiscono insieme al genitore (frequentemente sono solo mamme) alla mensa assistiti dai boy scout. MARIO CARDONE