A cura della Redazione
Arriva a Pompei l’iniziativa di Anita Sala. La consigliera regionale dell´Italia dei Valori, in questi giorni ha posto al centro del dibattito l’urgenza di riprendere i lavori per la messa in sicurezza e la bonifica del fiume Sarno e dei canali collegati, dopo che il timone della barca dell’intervento pubblico è stato lasciato dal generale Roberto Jucci alla società Arcadis. Restano fermi i numerosi cantieri di costruzione dell’impianto fognario (con gravi disagi per i residenti). L’interpellanza della Sala al governo della Campania per smuovere le acque dell’indifferenza, è stata dibattuta in Consiglio comunale. Presenti numerose delegazioni della società civile, che hanno fatto sentire il peso della loro preoccupazione e del disagio popolare che trova sfogo nell’azione critica della consigliera Idv, che ha fatto presente che l’iniziativa di risanamento dei corsi d’acqua del territorio vesuviano-sarnese potrebbe giovarsi del finanziamento della Comunità Europea. Il dibattito si è svolto nella sala consiliare del Comune di Pompei per iniziativa della segretaria cittadina Pina Piedipalumbo. Delegati e amministratori della popolazione dei comuni dei territori da Scafati alla foce del Sarno, hanno espresso la difficoltà di rapportarsi con amministrazioni impotenti sul piano operativo. Da parte sua la Piedipalumbo ha relazionato sul preoccupante numero di tumori alla tiroide sul territorio pompeiano, con presenze significative nelle famiglie che vivono sul corso del Sarno, mentre è crescente il timore per la salute degli operatori del centro commerciale destinato a sorgere proprio in quell’area insalubre. Che dire, inoltre, delle esondazioni del Sarno, pericolose e frequenti? E di un tratto della via Ripuaria di Pompei che sta letteralmente franando? Sala ha ascoltato tutti. Ha sorpreso con la calma di chi non si affida alla retorica ma è abituato ad operare nel concreto. Ha intenzione di verificare in primis sul versante politico la volontà del governo regionale di portare a risultato concreto otto anni di lavori pubblici e di investimenti per 600 milioni di euro. L’iniziativa presenta zone d’ombra che è il caso di chiarire, mentre sul Consorzio di Bonifica (altro annoso problema) c’è l’impegno di proporre l’apertura di una commissione d’inchiesta. MARIO CARDONE