A cura della Redazione
Il primo pensiero di tutte le persone che giungeranno a Pompei dovrà essere per i giovani italiani morti in guerra e nelle missioni di pace nei 150 anni dell´Unità d´Italia. Questo è l’intento che l’amministrazione comunale vuole raggiungere con la collocazione all’ingresso della città della pace universale del monumento dedicato alla memoria di tutti i militari caduti nelle missioni di “peacekeeping”. Il monumento si propone come messaggio di una nuova cultura fondata sulla solidarietà e sul dialogo tra i popoli. L´Amministrazione Comunale ha voluto collocarlo su via Plinio, la strada che introduce al cuore di Pompei, perché diventi un luogo intorno a cui costruire una riflessione di pace e di fratellanza. “Per la città di Pompei – spiega il sindaco Claudio D’Alessio – onorare il ricordo di chi è caduto sotto i colpi di un’arma da fuoco o sotto la pioggia indiscriminata delle bombe, vuol dire prendere coscienza della necessità di una concreta cultura di pace, intesa come tolleranza, ascolto e comprensione. E’ su queste basi che l’amministrazione comunale intende, attraverso la collocazione del monumento nella città icona mondiale della pace, riflettere e far riflettere sul senso della vita, spesso marchiata a fuoco da episodi di violenza che si scontrano con il bisogno ineludibile di una cultura universale di pace”. Si tratta di un’opera in acciaio alta 4 metri, che sorge da un Tricolore italiano che fa da basamento e tre figure femminili, (la Libertà, la Speranza e la Perdita), coronano l’inno alla Patria. Il monumento si compone di un basamento a pianta rettangolare (4x3m) rivestito in pietra lavica vesuviana su cui insiste un podio, un mosaico tricolore (3x2m) in piccole tessere di pietra lavica smaltati e cristallizzati al forno con un processo di ceramizzazione. Dal podio emerge il trittico scultoreo realizzato da lastre in acciaio corten, attraversato da tagli di elevata precisione con l’uso della tecnica del water-jet e la sovrapposizione, per microsaldatura, di elementi anch’essi in acciaio. La composizione nell’insieme è leggibile nelle quattro visuali di alzato e nel piano orizzontale del podio, vera e propria mensa di un altare della Patria. Il fronte principale apre al pannello scultura centrale allusivo della libertà: una donna pura, immacolata e gioiosa che porta in mano la colomba della Pace da lasciar volare nei cieli di tutti i popoli invocando fratellanza e dialogo. Emerge dal basamento tricolore e rimanda all’insegna, all’intarsio di pietra lavica con la scritta commemorativa e gli emblemi dell’ONU e della città di Pompei. Il prospetto laterale destro con la scultura della PERDITA e del sangue versato, invocato dal rosso della ruggine dell’acciaio e dal rosso dello smalto, rappresenta una donna che piange il dolore universale e singolare nello stesso momento: il pianto delle madri, delle mogli, delle figlie e delle sorelle di ogni uomo che ha versato il proprio sangue sui campi. Il prospetto laterale sinistro con la scultura allusiva della speranza, enfatizzata dal profilo di una donna gravida, emerge dal verde intenso e rassicurante de futuro. La speranza è una donna generosa che porta in grembo il frutto dell’amore e della solidarietà tra le genti; un ventre materno che rigenera e dà alla luce un nuovo domani. L’altare, infine, che celebra il sacrificio degli italiani, stilizzati nei volti incisi nelle tessere del mosaico tricolore che da basamento monolitico diventa bandiera al vento. Simbolo di unità nazionale, il Tricolore italiano è stato inteso come basamento naturale del Monumento: sostegno della Speranza, radice della Libertà e terreno in cui seppellire i caduti. Sulla bandiera sono stati “cuciti” i volti di tutti i nostri fratelli caduti, affinché restino sempre vividi nel ricordo di chi li ha amati, aspettati e pianti. Ideazione progetto a cura dell´architetto Antonio Bruno, illustratore architetto Fabio Buonocore, curatrice dottoressa MariaBeatrice de Camillis, maestranze: Espotec s.r.l. di Vincenzo Esposito, Angelo Vitiello & figli. COMUNICATO