A cura della Redazione
Biagio Castaldo, un 50enne originario di Afragola, è stato beccato ieri pomeriggio dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pompei, diretto dal vicequestore aggiunto Antonio Cristiano. L’uomo vendeva "porta a porta" frutta e verdura. Girava per Pompei con un mezzo motorizzato a quattro ruote ma nel cesto dell’insalata recava sigillata e imballata una pistola da guerra. E’ stato immediatamente arrestato per detenzione illegale di arma da fuoco e, dopo gli accertamenti preliminari, tradotto nel carcere di Poggioreale in attesa del giudizio per direttissima. L’arresto è avvenuto alle 13:45 circa al confine con il Comune di Boscoreale, lungo Via Grotta Parrella dove si era formato uno dei normali appostamenti della polizia di Pompei, che ha notato il Castaldo scendere da un furgone in sosta davanti all’abitazione di un noto pregiudicato, sottoposto agli arresti domiciliari. Alla vista dei poliziotti Castaldo è entrato visibilmente in agitazione, suscitando la curiosità degli agenti che hanno intuito che aveva qualche cosa da nascondere. Gli uomini del commissariato di via Sacra hanno pensato bene di sottoporre a perquisizione la sua persona ed il mezzo che trasportava frutta e verdura. Il successo dell’operazione è consistito nel portare a fondo la perquisizione, fin dentro alle cassette della verdura. In una di essa di colore nero, ben celata sotto alcuni cespi di insalata, era nascosta, all’interno di un sacchetto di plastica, una pistola Luger (CZTT) calibro 9 modello tipo guerra. L’arma era sigillata dentro un panno a sua volta avvolto in un giornale, ed il tutto legato con del nastro adesivo da imballaggio. Nel sacchetto di plastica sono stati anche trovati 2 caricatori e 10 cartucce calibro 9 Luger. A questo punto è partita l’indagine della polizia per capire che uso doveva fare il Castaldo di quell’arma. Le indagini del commissariato di Pompei si sono raccordate con quelle di Afragola dove residente. Altro elemento importante è stabilire se l´uomo aveva contatti criminali a Pompei. MARIO CARDONE