A cura della Redazione
Dopo due indizioni del Consiglio Comunale straordinario di Boscoreale per discutere sulle problematiche legate alla gestione di Cava Sari, andate a vuoto, l´altro ieri sera, in seduta straordinaria, si è aperta regolarmente la sdiscussione. E come era prevedibile, non poteva mancare la partecipazione massiccia dei membri dei comitati antidiscarica, affiancati da un´esigua parte di cittadini indignati dalle ripercussioni sul territorio, sempre più insostenibili, collegate alla gestione dello sversatoio del Parco. E immediatamente, in relazione a tale argomento, il consiglio ha assunto fin da subito toni molto accesi. Dopo un primo dibattito concentrato sugli ultimi dati tecnici legati alla discarica rivelati dal primo cittadino, Gennaro Langella, la discussione si è concentrata sul futuro del sito, visto che sarebbe prossimo alla saturazione, e sulle presunte voci di corridoio che prenderebbero nuovamente in considerazione, come opzione urgente a riparo delle possibili sanzioni minacciate dalla Commissione UE sull´attuazione del mancato piano di gestione dei rifiuti partenopei, l´ipotesi di Cava Vitiello. E´ inevitabile, che ogni volta si paventa una crisi legata alla questione rifiuti dell´area partenopea, il suo fantasma ritorna alla ribalta. Ed in merito a tale asserzione è subito arrivata la smentita del primo cittadino che ha categoricamente escluso questa opzione in quanto, essa, in seguito ad una decisione ben precisa del Governo centrale, è stata cancellata dalla lagge emergenziale 90/2008 che la includeva nei siti di interesse strategico per la risoluzione del caso. Quindi, l´assemblea, è continuata su altri fronti. C´è stato subito l´acceso dibattito legato alla mancata attuazione delle progettualità comunali, prevista dai comuni dell´intera area rossa vesuviana, legata alla gestione dei rifiuti dei singoli comuni in previsione della chiusura di Cava Sari. Ed è stata inevitabile da parte di uno dei membri dei comitati, ribadire al Sindaco che, in seguito a questo rilassamento, durato più di un anno, con molta probabilità, l´intera area vesuviana ripiomberà nuovamente nella crisi più nera, senza che nessuno, questa volta, pronto ad intervenire in loro aiuto, in quanto la prevista soluzione del problema, a lunghissimo termine, per i governatori della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro (Pdl) e della Regione Campania, Stefano Caldoro (Pdl), sarebbe stata la riapertura di Cava Vitiello, poi debellata grazie alla forza dell´insistente opposizione delle popolazioni locali. In conseguenza di ciò, l´attacco da parte di alcuni esponenti dei comitati locali per la salvaguardia del territorio è stato inevitabile. E alla richiesta rivolta al primo cittadino di trovare una giustificazione alle assenze continue del rappresentante della città durante i consigli direttivi tra i primi cittadini dell´area rossa, svolti come di consuetudini presso l´aula consiliare del Comune di Cercola, si è avuto un inaspettato colpo di scena che ha alimentato ancor di più l´ira dei presenti. Alla richiesta non ha fatto seguito alcuna risposta, anzi è partita dai banchi dell´esecutivo una diffida nei confronti di uno dei membri di SEL, che aveva esposto il quesito e asserito che chi governava in quel momento era lontano dalle problematiche locali. Dopo una bagarre tra il servizio di polizia locale che chiedeva il nome dell´intervenuto e i cittadini, intervenuti per evitare tale sciagurata decisione, il Sindaco Gennaro Langella batteva in ritirata sciogliendo il consiglio e mandando tutti a casa senza che si arrivasse ad una proposta accettabile da prendere in considerazione in relazione al problema. E.M.