A cura della Redazione
Sabato 3 settembre, alle ore 22, i T.A.G.C. in concerto al Pompeilab. Da un’illuminazione avuta nel lontano 1978, The Anti-Group Communications concretizzano il loro progetto nel 1983 allo scopo non soltanto di fondare un gruppo musicale ma di creare un “collettivo di cervelli” impegnati in diversi settori della ricerca e dello sviluppo multi-dimensionale. Costola sinistra dei Clock DVA, questo articolato gruppo vede la direzione generale del polistrumentista di Sheffield Adi Newton che, in oltre un trentennio, ha all’attivo una produzione artistica (musica – film – video – performance…) tale da suscitare l’attenzione della critica internazionale. Il loro approccio semantico è paragonabile all’Umanesimo e al primo Rinascimento per la capacità indiscussa di mettere in relazione Scienza Arte Esoterismo Religione, in continuo confronto con ciò che i nostri sensi continuamente percepiscono, intuiscono, modulano, elaborano e metabolizzano. Estremamente difficile risulterebbe un elenco dettagliato delle varie attività che Adi Newton, in veste di baumeister, ha realizzato con le sue creature e il contributo pioneristico riconosciutogli nelle varie forme di evoluzione dei suoi progetti; si pensi ai nomi che, a vario titolo, si sono intrecciati alla sua carriera: Throbbling Gristle, Cabaret Voltaire, The Human League, solo per citarne alcuni. In ogni caso, la valenza accorpante e anticipatoria del progetto ha lasciato tracce uniche , grazie alla particolare commistione tra una sensibilita´ retrò, dal gusto a cavallo tra narrativa noir ed estetica pulp, e tematiche dal tenore fantascientifico, sull´orlo della letteratura colta di confine. La produzione che ne e´ risultata si e´ sempre distinta per un autorevolezza formale, emotiva e intellettuale, tale da creare un continuo rimando alla storia dell´avanguardia artistica piu´ evoluta, anche se con un carisma interpretativo e una peculiare, sotterranea deriva del sapore assolutamente futuristico. “Quasi come se gli angoli piu´ oscuri dei laboratori segreti della guerra fredda si fossero trasformati in occulti studi di registrazione…la ricerca piu´ profonda nelle valli piu´ scoscese del ritmo, la pressione piu´ inattesa tra le righe dei testi piu´ complessi da decifrare… il potere sinuoso dei sogni seppelliti e risvegliati dalla riscoperta dei segni. “ (tratto dal "manuale di cultura industriale" shake edizioni " seconda ed. 2011). Adi Newton sta alla musica elettronica come Copernico sta alla rivoluzione astronomica o Walter Gropius all’architettura moderna. Perdere un evento live di tale importanza, nella cornice post-industriale del PompeiLab, sarebbe come aver glissato per negligenza il Live at Pompei dei Pink Floyd, segretamente invitati da Roger Waters in persona. COMUNICATO