A cura della Redazione
"Un’estate al Madre" recita lo slogan della brochure che pubblicizza la rassegna di musica, arte, danza, cinema, teatro, performance e mostre all’interno degli spazi creativi del Museo d’arte contemporanea. Effettivamente, in questa estate napoletana densa di notizie di crisi e di monnezza, di alternative per ristorare lo spirito e il corpo ce ne sono rimaste poche e chissà per quanto ancora. La gente accorre volentieri ed affolla lo spazio gli spettacoli e le performance degli artisti sono tutte di alto tenore. Giovedì scorso si è esibito un tanghero d’eccezione, Roberto Herrera, con un talentuoso quintetto ed un corpo di ballo fenomenale in coreografie dove al contemporaneo si alterna il tradizionale in un quadro complessivo di folklore latino-americano come non capita frequentemente vedere. I ballerini della compagnia di Herrera sono tutti sotto i trent’anni e quanto di meglio abbia saputo esprimere la “terra del fuego”. Si va dalle coreografie e alle musiche, dalle milonghe tradizionali della Buenos Aires dell’epoca d’oro ai ritmi più moderni e contaminati per disegnare profili di personaggi consueti della società argentina. In onore al pubblico napoletano è stata messa in scena anche una divertente versione di “Tu vuò fa l’americano” di Renato Carosone. L’orchestra Decarismo Quinteto impreziosisce l’evento con proprie composizioni oltre agli arrangiamenti delle musiche (come quelle di Astor Piazzolla) che hanno fatto trionfare il tango su tutte le piste ed i palcoscenici del mondo. MARIO CARDONE