A cura della Redazione
Le nuove assunzioni negli gli scavi di Pompei, che si stanno formalizzando in questo scorcio estivo, non prevedono “chiamate” per giovani aspiranti del territorio. E’ quanto denunciano i sindacati interni. La Cisl ha minacciato: “L’unica cosa certa di questa storia è che non abbiamo intenzione di restare inermi nei confronti di provvedimenti a danno della cultura e dei giovani del nostro territorio”. Le assunzioni in questione erano state promesse dal ministro Galan nel pacchetto di misure urgenti di governo dopo il crollo della scuola dei gladiatori. Ora la circolare ministeriale n. 330 del 4 agosto 2011, che la Direzione Generale del Personale ha inviato agli uffici del Ministero dell’economia e delle finanze e al dipartimento della funzione pubblica, non assegna prospettive di lavoro ai giovani campani perché il nuovo personale sarà preso dalle graduatorie degli idonei di concorsi di altre regioni d’Italia, dal momento che la Campania non ha graduatorie aperte per l’assunzione di archeologi, architetti e funzionari amministrativi. In questo modo gli organici della Soprintendenza archeologica e degli Scavi di Pompei saranno appianati con ragazzi che si sono presentati ai concorsi per i siti culturali di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Marche, Puglia, Calabria e Sardegna. Tutte le regioni d’Italia tranne la Campania. Si registrerà in questo modo una specie di federalismo alla rovescia, nel senso che i campani saranno esclusi da posti di lavoro che si formano in un sito culturale del loro territorio. Nello specifico il piano delle nuove assunzioni prevede in tutto la nomina di 18 dirigenti appartenenti ai diversi profili professionali, 69 funzionari, 68 assistenti nelle aree di fruizione, accoglienza e vigilanza, e di 25 (tra i quali 14 architetti, 9 archeologi e 2 amministrativi) appartenenti ai profili professionali della Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei. Non si conosce ancora la procedura che sarà adottata per l’assunzione di maestranze di restauro e di vigilanza. Iniziativa ministeriale complessivamente stigmatizzata dal sindacato Cisl che in una circolare denuncia che ”l’unica certezza è che i bandi di concorso non sono stati mai pubblicati, le squadre di tecnici per monitorare l’area archeologica non sono mai arrivate e per la messa in sicurezza del sito archeologico non si è ancora visto un centesimo dei fondi promessi regionali ed europei”. MARIO CARDONE