A cura della Redazione
Il rigoroso silenzio stampa di questi ultimi giorni fa pensare che si sta trattando per ricomporre la crisi politica a Palazzo De Fusco. Crisi che si è manifestata prima con il “licenziamento” da parte del sindaco D’Alessio dell’assessore Andreina Esposito, e successivamente con la dura reazione della formazione politica “Unità e Impegno” che ha comportato le dimissioni dell’assessore Uliano e la restituzione degli incarichi ricoperti dai consiglieri comunali dello stesso gruppo consiliare. Alla luce dei precedenti, si può ipotizzare che sarà trovata una soluzione politica per superare la crisi. Ma non è facile trovare una via d’uscita perché è improbabile che D’Alessio faccia un passo indietro riguardo alla Esposito. Nello stesso tempo, si dovrà escogitare un escamotage per salvare pubblicamente la faccia agli amici di Lo Sapio, mortificati per la seconda volta (la prima fu quando D’Alessio declassò Uliano da vicesindaco a semplice assessore). Sono troppi gli obiettivi comuni e i motivi di solidarietà che legano ad una sola sorte i personaggi della maggioranza per pensare che riguardo ad “Unità e Impegno” D’Alessio assumerà un atteggiamento più duro che in precedenza, come quando arrivò (insieme alla sua maggioranza) ad escludere (con un manifesto) Conforti e Malafronte per aver tradito gli ordini di scuderia nella votazione della commissione ambientale. L’amministrazione comunale di Pompei attraversa una fase molto delicata, collegata alla definizione del Centro Commerciale “La Cartera” in cui D’Alessio è chiamato a tenere il massimo equilibrio perché con essa è previsto il collocamento di 500 giovani. Argomento della massima delicatezza perché quando si parla di assegnazione di posti di lavoro si mette in gioco il futuro delle famiglie. MARIO CARDONE