A cura della Redazione
D’Alessio pinocchio riguardo l’aumento della Tarsu (cosa che il primo cittadino aveva escluso, per l’anno in corso)? A sostenerlo è Franco Camera, dirigente provinciale Sel, che argomenta che il comune di Pompei ha aumentato per i contribuenti la superficie base su cui calcolare l‘ammontare Tarsu. Essa sarebbe passata nell’anno in corso dall’80 al 90% sulla misura pubblicata (ma non sempre ) dal catasto. Sul versante opposto, la direzione dell’ufficio tasse di Palazzo De Fusco ha fatto sapere che è stata semplicemente applicata una normativa che risale al 2005, senza peraltro gravare più del dovuto sui contribuenti, dal momento che non sono stati richiesti gli arretrati degli ultimi cinque anni. In sintesi, è vero che è stata semplicemente applicata (in ritardo) una normativa di legge dal Comune di Pompei, ma è pur vero che molti cittadini contribuenti hanno trovato la bolletta della spazzatura più gravosa rispetto a quella pagata nell’anno prima. Si dirà che si tratta solo di una decina d’euro di differenza, ma con i tempi che corrono ogni tassa più gravosa é motivo di restrizione dei consumi familiari, dal momento che non c’è speranza di aumentare le entrate. Restando nel settore, molti ricorsi dei contribuenti riguardano l’esattezza della base imponibile. Addirittura si è verificato in qualche caso il paradosso che l’inquilino del piano di sopra. nello tesso palazzo, ha ricevuto una bolletta diversa da quello del piano di sotto, che occupava un appartamento identico per tipologia e metratura. La sensazione che ha avuto riscontro nelle lamentele della gente e nelle rimostranze dei contribuenti è che l’ufficio Comunale (che porta avanti un servizio comunque con sufficienza) dovrebbe rivedere progressivamente tutte le evidenze incrociando i dati Ici con quelli Tarsu. Alla fine di un lavoro del genere si registrerebbe la riduzione dei ricorsi. Inoltre è molto probabile che ne guadagnerebbe l’erario comunale. MARIO CARDONE