A cura della Redazione
Di seguito il testo della lettera inviata dal sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, al ministro dello Sviluppo economico, on. Paolo Romani, in vista dell’incontro romano di domani, 3 giugno. Gent.le Ministro, le sorti e la tranquillità sociale dell’intera città di Castellammare di Stabia dipendono, in buona parte, dagli esiti del primo incontro da Ella così utilmente e tempestivamente fissato presso il Suo dicastero, il giorno 3 giugno, riguardante il tavolo sulla cantieristica. Mi appello a Lei affinché, come da Ella stessa dichiarato più volte negli ultimi giorni, in quella sede si ponga un alt definitivo al progetto della Società Fincantieri di chiusura pura e semplice del cantiere di Castellammare di Stabia. Mi appello a Lei, certo della Sua profonda conoscenza della complessa vicenda, affinché, sin dal giorno 3 p.v., l’idea stessa di chiusura del cantiere di Castellammare di Stabia venga immediatamente e definitivamente cancellata dall’agenda degli argomenti all’ordine del giorno. A nome mio e con la condivisione della mia maggioranza, un’intera città Le chiede di respingere al mittente la parola “chiusura”, per quel che riguarda il cantiere, e tornare a pronunciare le parole “rilancio produttivo” e “ammodernamento infrastrutturale”. Castellammare di Stabia vuole mantenere il suo posto nel mondo delle costruzioni navali. La crisi generale del gruppo Fincantieri non può essere fatta pagare interamente e solo a porzioni di esso e, segnatamente, al cantiere di Castellammare e ai suoi lavoratori. Bisogna indurre il management Fincantieri a piene assunzioni di responsabilità e a scelte di sapore condiviso che vedano la partecipazione delle istituzioni, a partire dal Governo, e il coinvolgimento responsabile dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali. Occorre che sotto la Sua guida si attivino le necessarie sinergie per far convergere su Fincantieri e, in particolare, sul cantiere di Castellammare, da subito, le potenzialità in termini di commesse che esistono e che sono già oggi compatibili con la struttura produttiva del sito. A mio giudizio, sussistono le condizioni perché, facendo ognuno la propria parte, attraverso l’attrazione delle commesse, si faccia giustizia di un argomento che, per quanto non del tutto infondato dal punto di vista generale, si manifesta oggi solo come la motivazione apparente di una precostituita e inaccettabile determinazione da parte del Gruppo Fincantieri di chiudere il solo cantiere di Castellammare di Stabia. Il Sud e la Campania, in particolare, sono pronti a fare la loro parte con grande dignità e orgoglio, a tutti i livelli, non essendo disposti a pagare il prezzo per tutti gli altri. Sono convinto che Ella, fin dalla riunione del giorno 3 giugno, saprà imporre la necessaria e giusta sterzata imprimendo una svolta radicale ad un percorso scellerato che non possiamo e non vogliamo subire. Tanto Le chiedo nella consapevolezza altresì che il sindacato confederale della responsabilità sta già esprimendo la propria incisiva azione su questa linea.