A cura della Redazione
Un trio di dirigenti, giovani e motivati, ha dato nuovo impulso al controllo dell’ordine pubblico ed al contrasto della criminalità organizzata a Pompei. Si tratta del maresciallo capo dei carabinieri, Tommaso Canino, del vice questore aggiunto, Antonio Cristiano, che dirige il commissariato del corpo di Polizia di Stato di Pompei, e del maggiore Gaetano Petrocelli, a capo della Polizia municipale. Tre giovani che hanno alle spalle un bagaglio ricco di esperienza ed in più entusiasmo e voglia di fare. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, specialmente per i traguardi conseguiti nella lotta alla criminalità (spaccio di droga, discarica abusiva di rifiuti, rapina con scasso, truffa, abusivismo edilizio e commerciale, gioco d’azzardo, ecc.). Inoltre c’è da segnalare un controllo più organizzato del territorio. I cittadini di Pompei hanno notato ed approvano l’appostamento di nuclei dei tre Corpi in numerosi posti di blocco sulla rete viaria, specie nelle ore serali, quando Pompei diventa il luogo d’approdo di bande di scalmanati che portano scompiglio all’ordine pubblico. Elemento disdicevole in una città turistica (meta religiosa) che deve fare della tranquillità e del silenzio una delle caratteristiche essenziali per richiamare i visitatori. Altro traguardo conseguito efficacemente è il contrasto alla prostituzione. Le lucciole di ogni sesso, gusto e provenienza sono state finalmente sloggiate. Non si notano più ai soliti angoli della città. Certo non sarà stato debellato complessivamente il fenomeno, che a Pompei ha radici antiche. Ma le passeggiatrici hanno finito di dare spettacolo osceno con il loro appostamento provocante fuori il perimetro dell’area archeologica. Le attività di contrasto di carabinieri, poliziotti e vigili urabni sono continue ed indiscriminate (si parla anche di attività investigativa che dovrebbe portare a risultati clamorosi). Esse proseguono negli angoli bui dei condomini urbani e dei sentieri agricoli, al fine di beccare sul fatto comportamenti in luogo pubblico contrari alla decenza. Sarà ben contento di questa positiva attività, a tutela della legalità del territorio e della moralità condivisa, l’Arcivescovo Prelato di Pompei, Carlo Liberati, che dell’indecenza del comportamento dei giovani locali lungo il sagrato del Santuario della Vergine del Rosario ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia, in duro contrasto con il ceto politico dirigente della città di Pompei. MARIO CARDONE