A cura della Redazione
Il governo ha approvato ieri un decreto legge che assegna 236 milioni di euro alle attività culturali. Tra questi fondi, 80 milioni di euro sono destinati al recupero del patrimonio storico, architettonico, artistico e archeologico. Cifra che presumibilmente riserverà una forte percentuale alla salvaguardia del patrimonio archeologico vesuviano. A questo punto è bene ricordare che uno studio commissionato ad una società esterna prevede una spesa di 150 milioni per rimettere in sicurezza la sola Pompei. Il decreto, oltre ai finanziamenti, comprende anche iniziative concrete per il recupero complessivo degli scavi archeologici di Pompei mediante un piano straordinario di manutenzione, con l’istituzione di una task-force composta da tecnici (archeologi, architetti e restauratori) come richiesto da più voci autorevoli, dal ceto scientifico internazionale e della società civile italiana. Saranno, inoltre, potenziati i poteri di tutela della Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei anche attraverso l´aumento del personale tecnico e di sorveglianza con la riapertura delle graduatorie dell´ultimo concorso nazionale. Esultano i sindacati. La Uil fa sapere che il regista dell’operazione di rifinanziamento del Mibac è stato il Sottosegretario Gianni Letta, che negli ultimi mesi è riuscito a tessere una rete di rapporti con il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, facendo capire a chi di dovere che con la Cultura l’Italia e gli italiani “ci mangiamo”, oltre a far grande il Paese nel Mondo. Nessuna menzione c’é nel decreto sulla divisione delle soprintendenze napoletana e vesuviana che era stata prospettata per restituire autonomia a Pompei ed agli altri siti vesuviani da quelli napoletani. MARIO CARDONE