A cura della Redazione
La S.a.p.Na., attuale gestore della discarica ex Sari per conto della Provincia di Napoli, nonché diretta responsabile della progettazione e realizzazione della stessa, ha incontrato il Comitato cittadino di Boscotrecase che aveva avanzato tale richiesta in uno con la sua componente tecnica. Era presente all’incontro l’Amministrazione comunale di Boscotrecase. Assente, se pur invitata, quella di Terzigno. Si è trattato di una riunione che ha, di fatto, concluso il ciclo di commissioni tecniche, visite in discarica e richieste di visure e documentazioni avanzate a più riprese dalla Rete dei Comitati vesuviani. Il meeting è stato utile soprattutto per analizzare minuziosamente l´intera documentazione riguardante la vicenda discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio. I cittadini hanno potuto spulciare dati, progetti, relazioni, registri dopo mesi di risposte aleatorie. C’erano perplessità sulla realizzazione della discarica e sulla assoluta inconciliabilità con il forte rischio vulcanico sancito dalle parti presenti all’incontro attraverso un comunicato. L´importanza di tale ammissione non è da poco, se si considera come può essere anche uno spunto importante per battaglie future e per l´urgenza di bonifiche. Una riunione tecnica di rilievo che ha consentito alle controparti visionare tutte le certificazioni utili alla diretta conoscenza di quanto avvenuto, e tutt’ora avviene, nel sito di cava ex Sari. Questo, in sintesi, il resume dell’incontro: 1) la discartica, la cui ubicazione era prevista dal DL 90/2008, è stata progettata limitando le "concessioni" dello stesso decreto, che prevedeva la possibilità di conferire rifiuti speciali e pericolosi (vedi codici CER); tale accorgimento è stato dettato dall´assoluta inadeguatezza del sito scelto, il quale ricade in una zona vulcanica attiva e con un elevato rischio di mancanza di sicurezza, in caso di evento naturale. Anche la relazione della Commissione Europea che ha visionato la discarica, durante la visita ispettiva, metteva in evidenza come primo concetto l´inadegutezza del sito per ragioni "geologiche". 2) Il disagio delle popolazioni e l´incremento dello stesso durante l´anno 2010 è stato dovuto, oltre la scellerata scelta di ubicarla in un centro abitato, a una serie di conferimenti straordinari e dissennati che ne hanno minato la corretta gestione; la stessa SapNa si è dichiarata vittima di questo stato di cose. Il conferimento straordinario che ha comportato i disagi e l´inasprirsi della situazione è stato imposto alla società di gestione della discarica dal Commissariato di Governo. 3) Non esistono carteggi ufficiali di ampliamenti, variazioni progettuali o ipotesi di implementare la capienza. Ufficialmente, al 7 febbraio 2011, la capienza della discarica è di ancora circa 1/10 della volumetria stimata (680.000 tonnellate). Al ritmo degli attuali conferimenti, la saturazione potrebbe avvenire nel giro di un anno. FRANCO M.