A cura della Redazione
I consiglieri comunali Luigi Amitrano e Giorgio Arpaia, contrariamente a quanto riportato su un organo di stampa, non hanno nessuna intenzione di lasciare il Partito della Libertà allo scopo di mettere fine al contrasto con il capogruppo Michele Genovese. Un dissenso sulla strategia politica da adottare nei confronti della maggioranza di centrosinistra che governa Pompei. Genovese, a parere dei due, svolge un ruolo di opposizione eccessivamente conciliante. Loro, al contrario, intendono muoversi con maggiore intransigenza rispetto al passato. Per fare questo, vogliono proporsi autonomamente per il futuro, vale a dire senza concordare preventivamente le iniziative con il capogruppo consiliare, considerato il fatto che non è stato possibile, finora, trovare un punto di convergenza. Amitrano ed Arpaia, inoltre, si sono indispettiti dopo i recenti richiami all’ordine, a mezzo stampa, da parte del neurochirurgo, che a loro dire, una volta ultimata la campagna elettorale amministrativa, in cui ha guidato la cordata di centrodestra, non riveste un ruolo di leader cittadino ai sensi dello statuto di partito né deve essere necessariamente lui il capo del gruppo consiliare Pdl senza il consenso di coloro che vi hanno aderito. Sia Amitrano che Arpaia hanno riferimenti politici di vertice. Hanno testualmente dichiarato: “Non abbiamo nessuna intenzione di cambiare casacca lasciando campo libero a Genovese – hanno dichiarato –. Al contrario, dovrebbe essere lui a dimettersi dall’incarico se continua a restare isolato”. Intanto i due antagonisti vanno avanti nella loro linea d’intransigenza nei confronti della maggioranza guidata da Claudio D’Alessio, senza prendere, per il momento, nessuna decisione riguardo alla guida del gruppo consiliare. La loro speranza, evidentemente, é d’indurre Genovese, con le buone o con le cattive, a cambiare rotta. “Il pallino è in mano ad Amitrano – ha svelato Arpaia –, riguardo alla presidenza del gruppo consiliare tocca a lui fare il primo passo. Le mie intenzioni, riguardo alla maggioranza, sono ben note dal momento che sono uscito dall’Udc proprio per non farmi trascinare sulla loro posizione”. MARIO CARDONE