A cura della Redazione
Il luogotenente Vittorio Manzo lascia il comando della caserma dei carabinieri di via Lepanto a Pompei per raggiunti limiti di età. Con lui finisce un pezzo di storia nel contrasto alla criminalità. Gli uomini al suo comando si sono distinti nel corso degli ultimi anni non solo sul piano locale, ma anche in iniziative investigative a più ampio raggio. In qualche caso, come le recenti truffe internazionali sull’uso fraudolento di carte di credito, i militari di Pompei hanno operato gomito a gomito con polizie investigative di altri paesi europei. Manzo, a Pompei, è diventato nella coscienza collettiva la classica figura di carabiniere vecchio stampo: cordiale e amichevole nei rapporti con la gente ma inflessibile quando si tratta di affermare sul territorio il primato della legalità. Per questo motivo la cittadinanza locale ha mantenuto immutato l’antico sentimento di benemerenza nei confronti dell’Arma dei carabinieri nell’arco di tempo del suo mandato, iniziato nel 1996 ed ultimato in questi giorni. Al suo posto arriva un brillante sottufficiale di 37 anni, che ha già fatto conoscere quanto vale negli ultimi 6 anni di direzione della caserma dei carabinieri di Striano: Tommaso Canino. Il nuovo Luogotenente della caserma di Pompei, proprio ieri, ha preso in mano il comando di una forza dell’ordine di grande tradizione, destinata ad operare in una città difficile perché rinomata in tutto il mondo per gli scavi archeologici di epoca romana ed il Santuario della Madonna del Rosario, simboli universali di cultura e di religione che richiamano cinque milioni di visitatori ogni anno, con immaginabili riflessi in tema di ordine pubblico. Canino (come Manzo) si è fatto le ossa presso il nucleo operativo di Torre Annunziata, una località che per una radicata presenza di criminalità organizzata, non del tutto debellata, rappresenta una palestra eccezionale per la formazione di un carabiniere. Per questo motivo, ci sono i migliori presupposti di futuri brillanti risultati in tema di contrasto alla criminalità della sua gestione, dopo l’ottimo lavoro avviato sul territorio dal suo predecessore. MARIO CARDONE