A cura della Redazione
Il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, in una lettera indirizzata al presidente della Giunta regionale della Campania, Stefano Caldoro, e al prefetto di Napoli, Andrea De Martino, ha sottolineato la necessità di una “maggiore e più incisiva presenza di personale del Corpo Forestale dello Stato sul territorio della città di Castellammare di Stabia”, in vista della tradizionale accensione dei falò la notte della festa dell´Immacolata. “L’attività ordinaria assicurata dal presidio cittadino del Corpo Forestale dello Stato non si manifesta né particolarmente visibile né particolarmente incisiva, pur insistendo su un territorio connotato dalla presenza del Monte Faito e dei Monti Lattari, con tutti i connessi problemi legati alla salvaguardia e alla tutela dell’ambiente e del patrimonio boschivo, al dissesto idrogeologico e alle varie forme di abusivismo che, purtroppo, interessano la montagna”, si legge nella missiva. “Tale situazione appare, purtroppo, ancora più grave ed allarmante in questi primi giorni del mese di dicembre. Infatti, in occasione dell’imminente festività dell’Immacolata, che nella città di Castellammare viene tradizionalmente celebrata con l’accensione di enormi falò sulla pubblica via (fenomeno contro il quale abbiamo comunque predisposto importanti iniziative), è profondamente radicato il malcostume o, per meglio dire, il vero e proprio atteggiamento criminale di fasce della popolazione che, anche quest’anno, come negli anni precedenti, pur di raccogliere legname idoneo alla predisposizione dei falò, stanno di fatto saccheggiando ben precise aree della montagna, senza che l’organo di polizia preposto, ossia il Corpo Forestale dello Stato, faccia alcunché per impedirlo, costringendo peraltro le altre forze di polizia attive sul territorio a tentare, al di fuori della loro competenza, di arginare il fenomeno con indubbio disagio e dispendio di risorse”. “Le zone più selvaggiamente interessate, con grave pericolo peraltro per la pubblica e privata incolumità, e che andrebbero attentamente controllate in via preventiva e repressiva, sono certamente quelle rappresentate dai costoni della montagna che fiancheggiano il tratto urbano della linea ferroviaria Circumvesuviana e quelle di Monte Faito, nella zona cosiddetta del Quisisana. Nell’ambito della prima area, solo nelle ultime ore, come viene riferito da personale del locale commissariato, sarebbero stati recisi diversi pini, andando così ad aggravare una già precaria situazione che ha già visto, nel corso degli ultimi due anni, l’abbattersi sulla sede ferroviaria di alberi, la cui caduta solo per un caso non ha cagionato vittime. Anche per quanto riguarda il Monte Faito, lato Quisisana, l’aggressione al patrimonio boschivo avrebbe causato, in assenza totale di vigilanza sul territorio, il taglio selvaggio di più di cento giovani faggi”. Di qui, la necessità, secondo il primo cittadino di Castellammare di Stabia, di predisporre un adeguato piano di sorveglianza e controllo del territorio ad opera del Corpo Forestale dello Stato. COMUNICATO