A cura della Redazione
Una delegazione di tre ispettori dell’Unesco è stato ieri in visita negli scavi di Pompei. Resteranno tre giorni sul territorio archeologico vesuviano. Oggi si recheranno ad Ercolano. E’ prevista anche una visita alla Villa di Poppea ad Oplonti (Torre Annunziata) dove ci sono altri crolli annunciati. L’ispezione è di natura riservata per cui i commissari hanno mantenuto il massimo riserbo e non hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa. Il sopralluogo Unesco nasce dall’esigenza di tutela di uno dei siti archeologici più importanti del mondo. Punta a valutare le condizioni di “salute” di Pompei antica dopo il crollo della Casa dei Gladiatori e di muri divisori in via Stabiana e del piccolo Lupanare. La missione, come ha dichiarato recentemente la direttrice generale Unesco, Irina Bokova, è stata concepita in piena collaborazione con il Mibac. L’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura intende offrire la massima collaborazione alla direzione generale del Ministero dei Beni culturali del nostro Paese, al fine di migliorare al massimo l’intervento di tutela a favore di Pompei. Dal 1997 gli Scavi di Pompei fanno parte del Patrimonio dell’Umanità con circa tre milioni di visite turistiche l’anno. I siti italiani non sono mai stati iscritti nella lista Unesco tra quelli in pericolo. Il rischio é di inaugurare la “black list” per l’Italia proprio con il parco archeologico di Pompei. La considerazione è stata fatta al momento dell’annuncio della visita dallo stesso sottosegretario alla Cultura, Francesco Giro, che ha assicurato alla Bokova – la massima collaborazione del Mibac “affinché la visita ispettiva sia attenta, puntuale, dettagliata e precisa. Non vogliamo tirarci indietro - ha spiegato Giro - è meglio partire subito nella lotta al degrado che a volte colpisce questi siti”, ha aggiunto discostandosi nel merito dalle considerazioni del ministro Sandro Bondi. Giro ha ricordato che anche il Centro Storico di Napoli e le isole Eolie corrono lo stesso pericolo di Pompei. Insieme alla commissione Unesco, hanno fatto un largo giro per il sito archeologico di Pompei (con una visita speciale all’Antiquarium di prossima apertura, ma soffermandosi a lungo sui luoghi dove si sono verificati i crolli), il nuovo direttore generale Luigi Malnati, la sovrintendente archeologica ad interim di Napoli e Pompei, Jeannette Papadoupulos. La comitiva è stata guidata dal direttore degli scavi di Pompei, Antonio Varone, che era accompagnato dal suo staff di tecnici ed archeologi della soprintendenza. Il direttore generale Malnati è di fresca nomina (sostituisce De Caro che è andato in pensione). Prima di partecipare con altri al giro ispettivo nel parco archeologico ha voluto incontrare una rappresentanza sindacale dei lavoratori locali che a proposito dei numerosi crolli di domus e mura antiche causate dalle intense piogge degli ultimi giorni hanno manifestato il loro punto di vista. “Le cose andavano meglio quando si stava peggio, considerato che - come ha spiegato Antonio Pepe, segretario Cisl - nel periodo che va dal 1979 al 1985 c’erano a Pompei 310 operai addetti alla manutenzione. Ora ne sono rimasti appena 15, considerata la scelta di far leva su applati esterni (come per la cura del verde) – ha concluso il sindacalista locale –. I risultati di questa politica sono sotto gli occhi di tutti”. MARIO CARDONE