A cura della Redazione
Nella giornata di ieri, è stato allestito un gazebo dai giovani del Popolo della Libertà, nella piazza Bartolo Longo, per raccogliere firme a sostegno della petizione per la liberazione di Liu Xiaobo, premio Nobel per la Pace, ex professore universitario di filosofia a Pechino, la cui vita è stata contraddistinta dalle battaglie in difesa della libertà di stampa e a favore della liberazione dei giornalisti e dei dissidenti imprigionati dal regime comunista cinese. Il documento politico è stato sottoscritto da oltre 300 pompeiani. Firme che si aggiungono alle 150 già raccolte tra iscritti e simpatizzanti della Giovane Italia di Pompei. A tal proposito Vincenzo Garofalo, bandiera storica della Giovane Italia, ha dichiarato: «Sono soddisfatto del risultato. Le nostre firme saranno aggiunte a quelle prelevate su tutto il territorio Nazionale. A questo punto l’iniziativa intrapresa dal Ministro Giorgia Meloni, riscuoterà sicuramente successo, anche grazie all’organizzazione dei circoli della Giovane Italia. E’ chiaro quindi – prosegue Garofalo – che la nostra è un’iniziativa del PdL. Anche per questo sono polemicamente costruttivo nei confronti dei consiglieri comunali di Pompei e degli “esponenti” locali del Partito, che dalle ultime elezioni amministrative ad oggi non hanno intrapreso nessuna iniziativa né amministrativa né tantomeno politica». La conclusione del giovane e battagliero Garofalo è che l’opposizione di centrodestra a Pompei la fanno solo i giovani. «Sono orgoglioso – conclude Garofalo – del contributo che noi giovani forniamo alle tematiche politico-sociali di Pompei anche se lamento l’assenza totale delle strutture del partito locale. Con questo voglio dire che non basta occupare spazi, fregiarsi d’incarichi e aprire sedi fantasma se poi non segue la presenza tra la gente e la tutela dei diritti sul territorio. Forse è dovuto all’ inattivismo politico di consiglieri e quadri dirigenti se non si riesce ad unire le diverse “anime” del Pdl di Pompei». MARIO CARDONE