A cura della Redazione
C’è attesa, nel prefabbricato di Villa dei Misteri, per i 267 avvisi di garanzia che il Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Torre Annunziata, Diego Marmo, ha preannunciato con un comunicato stampa. L´indagine riguarda l´ipotesi di concorso in truffa ai danni dello Stato. La notifica dovrebbe essere presentata all’ex direttore amministrativo Sap, Luigi Crimaco, ed a 266 custodi che, secondo le prime indagini, avrebbero partecipato a dei corsi di formazione “fantasma”. I corsi avrebbero dovuto svolgersi da maggio ad ottobre del 2006 come “espediente”, a lungo dibattuto a vari livelli prima di far parte di un accordo sottoscritto dai sindacati Sap. Il motivo è stato quello di mettere una pietra sopra una storia infinita che ha fatto molto rumore per aver determinato la chiusura degli Scavi ai turisti per centinaia di ore (qualche volta senza preavviso). Il disagio che ne è conseguito ha investito diversi enti e, secondo le maestranze locali, ha coinvolto pesanti responsabilità politiche di governo e del Ministero dei Beni Culturali riguardo l’immagine e la tutela del sito archeologico più importante d’Italia, a parte le responsabilità legali che sono di competenza della magistratura. In breve, il personale di sorveglianza all’epoca degli straordinari non remunerati (anni 1988–1996) era circa la metà di quello previsto (sotto le 200 unità). Successivamente, sono trascorsi anni di trattative per il pagamento delle indennità pregresse determinate dalla medesima inadeguatezza di organico. Intanto ogni anno partiva dall’amministrazione Sap il conto aggiornato degli straordinari. Bisogna chiarire che la particolare autonomia di gestione di cui gode la soprintendenza archeologica vesuviana fa sì che l’incasso dei biglietti (circa 20 milioni di euro l’anno) sia utilizzato per i restauri, ma alle indennità lavorative deve provvedere il Mibac. Aver costretto la soprintendenza a risolvere “in casa” l’annoso problema per evitare ulteriori lotte dei dipendenti, che vedevano pregiudicare le loro legittime aspettative, è una responsabilità oggettiva dei vertici Mibac perché c’erano stati, a vario livello, accordi preliminari che hanno preceduto il provvedimento di Crimaco, ossia quello di dare il via ai corsi promessi già prima del suo insediamento a Pompei. Risulta, anzi, che l’espediente dei corsi di formazione non è bastato a sanare tutto il pregresso. Al Tribunale di Torre Annunziata sono stati presentate decine di vertenze da parte di pensionati che chiedono un pari trattamento (riguardo agli arretrati) dei colleghi in servizio. Essi hanno subito la prescrizione degli straordinari senza poter ricorrere all’espediente dei corsi di formazione. MARIO CARDONE