A cura della Redazione
“Il crollo della Domus dei Gladiatori negli scavi di Pompei è un fatto grave. Fortunatamente potrà essere restaurata. Abbiamo visitato un parco archeologico di 62 ettari e ci siamo resi conto che è ben tenuto, pulito e gestito da dirigenti di alta professionalità”. Questo è stato in sintesi il resoconto di una visita sotto la pioggia dell’assessore della Regione Campania, Caterina Miraglia. La Miraglia è intervenuta quale componente di una delegazione della “Conferenza Cultura tra Stato-Regioni”, presieduta dall’assessore regionale della Calabria, Mario Caligiuni, che ha dichiarato che per la tutela del sito archeologico più importante d’Italia si deve instaurare un raccordo di alto profilo tra Stato, Regione ed Enti locali. Massimo Buscemi, assessore alla Cultura della Lombardia, ha a sua volta vantato la gestione d’alto profilo del sito archeologico argomentando che sono tutte bugie le notizie di degrado che si diffondono su Pompei archeologica, screditandola ingiustificatamente dopo che è crollata per cause metereologiche una casa che era stata restaurata cinquant’anni fa con una copertura di cemento. Peraltro, è stato appurato che si potranno restaurare gli affreschi delle pareti che non risultano danneggiati irreparabilmente. La passeggiata notturna della delegazione della “conferenza” sotto una pioggia scrosciante è stata guidata dal direttore del sito Antonio Varone, che ha illustrato il percorso comprensivo dei siti di recente restauro (come la casa dei “Casti Amanti”). Il sindaco di Pompei, Claudio D´Alessio, che ha accompagnato gli ospiti durante la visita, ha fatto notare, a sua volta, l’assenza totale dell’amministrazione comunale nell’attuale gestione degli scavi mentre si sostengono costi per i servizi (nettezza urbana, viabilità, ecc.) per un importo che si aggira intorno ad un milione e duecento mila euro l’anno. Relativamente alla futura gestione del sito archeologico, l’assessore Miraglia ha testimoniato il massimo impegno dell’amministrazione regionale, pur facendo presente che la competenza della sua tutela è dello Stato. Circa la possibilità d’integrare con personale di società regionale (Scabec) il servizio di custodia, al momento fortemente carente, presso i siti archeologici vesuviani, ha precisato: “Dobbiamo ancora studiare le carte. Al momento non siamo in grado di fare dichiarazioni su questo argomento”. MARIO CARDONE