A cura della Redazione
“Non è colpa nostra. Se fossi responsabile lascerei l’incarico”. E’ la risposta che in conferenza stampa ha dato il ministro ai Beni Culturali Sandro Bondi al giusto monito del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per il crollo di un edificio, la schola armaturarum, nel parco archeologico di Pompei. Bondi ha anche ribadito il concetto che per un bene culturale come gli Scavi di Pompei serve un’ingente quantità di fondi finanziari. Sappiamo già da precedenti dichiarazioni che per risolvere il problema il ministro dei Beni e le Attività culturali, coordinatore Pdl, punta al modello organizzativo della fondazione che prevede la partecipazione degli imprenditori privati (ma al Sud dove stanno?) a cui sta lavorando l’ex commissario all’emergenza Marcello Fori, con l’aspirazione, nemmeno molto celata, di assumerne in un secondo momento la presidenza. Fiori è lo stesso personaggio, proveniente dalla Protezione Civile, che si trova in questi giorni nell’occhio del ciclone per essere stato posto a capo di una struttura culturale delicata e complessa di cui non aveva alcuna conoscenza. “Il nostro è un Paese serio. Non deve essere schernito dal mondo per l’incuria in cui versa il sito archeologico patrimonio universale - ha dichiarato a sua volta il sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio, che come primo cittadino non è mai stato preso in alcuna considerazione dalla direzione della soprintendenza archeologica vesuviana -. La soprintendenza ha sempre tenuto la città nuova all’oscuro di ogni iniziativa intrapresa - ha proseguito D’Alessio - eppure sono i cittadini della città nuova che pagano il conto per il calo servizi (vale a dire il business alberghiero e commerciale, ndr) offerti ai turisti”. Insieme al sindaco c’era il suo delegato Michele Genovese (consigliere comunale Pdl) che ha fatto presente che grazie alla sua iniziativa, solo recentemente, Scavi e Comune hanno operato in sinergia per l’organizzazione dei “Martedì d’Arte”, insieme agli operatori turistici del territorio. Avviando così una nuova stagione di collaborazione. Il rappresentante sindacale Antonio Pepe ha ribadito il concetto che per avviare un processo virtuoso del recupero del sito archeologico di Pompei si deve partire dal personale. MARIO CARDONE