A cura della Redazione
La Giovane Italia di Pompei (formazione politica giovanile del PdL) ha chiesto al sindaco Claudio D’Alessio di disdire la convenzione di gemellaggio stipulato qualche anno con la città cinese di Xi’ An. La provocazione parte dalla necessità di protestare contro la detenzione in carcere di Liu Xaoboto, recente vincitore del premio Nobel. Il movimento giovanile di destra ha chiesto all’amministrazione comunale di Pompei di essere coerente così come fu fatto con precedenti iniziative di solidarietà, come quelle a favore della liberazione di Sakineh, anche in considerazione della forte vocazione cristiana di Pompei che comporta, nel caso specifico, che i cittadini non possano essere mortificati con gemellaggi scellerati che “sembrerebbero essere stati concepiti solo per dare occasione di qualche viaggio a i soliti privilegiati”. Il comunicato della Giovane Italia informa dell’iniziativa di una formale richiesta al sindaco di Pompei e al presidente del Consiglio Comunale, per sensibilizzare la comunità cittadina e per sollecitare interventi ufficiali a sostegno della liberazione di Liu Xaobo, cittadino cinese di 54 anni, ex professore universitario di filosofia, vincitore del premio Nobel per la Pace, che nel 2009 che e´ stato condannato a 11 anni di prigione con l’imputazione di istigazione alla sovversione dal governo cinese, in quanto “reo” di aver partecipato alla stesura di Carta08, un documento a favore della democrazia, sottoscritto da migliaia di cittadini cinesi. “E ‘ inaccettabile – afferma il documento del movimento, capeggiato a Pompei da Vincenzo Garofalo - che ancora oggi, nel regime comunista cinese, esista la stretta sorveglianza e l’aspra repressione dei dissidenti politici, che riescono ad avere visibilità nei confronti dell’opinione pubblica mondiale soltanto in occasione dei grandi avvenimenti internazionali (quali appunto il premio Nobel, ndr)”. MARIO CARDONE