A cura della Redazione
All’ordine del giorno a Pompei, dopo le abbondanti piogge di questi ultimi giorni, questa volta, ci sono le buche lungo le strade della periferia. Che continuano a complicare la vita ai residenti, causando una serie interminabile di incidenti stradali. Ne conseguono reiterati allarmi al comando dei vigili urbani di piazza Schettini. Gli uomini in casco bianco sono così sottratti al controllo del territorio (traffico e legalità) per recarsi sui luoghi degli incidenti a verbalizzare la presenza di cavità pericolose per le persone e le automobili. Pompei è diventata una gruviera e pare che nessuno si interessi al problema. Il pericolo maggiore è sulla via Ripuaria, attraversata costantemente da automobili e mezzi pesanti a velocità sostenuta, ma anche via Casone, Pontenuovo e Tre Ponti non se la passano meglio. La verità, commenta la gente, è che mentre l’amministrazione è sempre impegnata a dotare la piazza principale di nuovi raffinati arredi urbani, mentre le periferie sono in ginocchio sul piano della viabilità. Quello che colpisce è che, salvo poche eccezioni, la situazione in questo settore dei lavori pubblici peggiora di anno in anno. Si ricorda che il danno per l’erario della serie numerosa di incidenti stradali, dovuta alle crepe profonde nel manto stradale, ammonta mediamente a 500 mila euro l’anno. Per la manutenzione delle strade fu a suo tempo concesso un pubblico appalto che non pare al momento rispondente alle esigenze. Nello stesso tempo, come al solito, mancano i controlli da parte dei funzionari comunali responsabili della puntualità del servizio. Recentemente, il Consiglio comunale ha studiato nuove misure per risolvere l’annoso problema. La commissione presieduta dal conigliere comunale Alfredo Allaria, aveva predisposto uno schema di contratto d’appalto che coinvolge la ditta appaltatrice nella responsabilità di incidenti stradali dovuti alla mancanza di interventi di manutenzione. La gente è ansiosa di riscontrare i risultati di questo provvedimento che partirà presumibilmente con la prossima gara d’appalto. MARIO CARDONE