A cura della Redazione
Il direttivo del Partito Democratico di Pompei invita i consiglieri comunali Benincasa e del Regno a lasciare il gruppo consiliare “Unità ed Impegno” per aderire a quello presieduto da Domenico Mancino. E’ questa in sintesi la decisione finale del Direttivo dopo un’ampia discussione su un documento politico, a firma Serrapica ed altri, che critica la mancanza di spirito di solidarietà da parte del vice presidente del consiglio comunale Benincasa per aver aspramente censurato, con una dichiarazione alla stampa, il comportamento del suo presidente Serrapica (compagno di partito) per non essere stato rispettoso della libertà di parola dei colleghi in occasione degli ultimi consigli comunali. Sebbene il suo intervento sia stato presumibilmente dettato da intenzioni rispettabili, non è stata, al contrario, apprezzata, come si è detto, la mancanza di spirito di squadra. Ora il Direttivo cittadino del partito di Bersani ha pensato di risolvere alla radice il problema chiedendo al segretario Mazzetti di invitare i consiglieri comunali con la tessera P.D. ad iscriversi ad un solo gruppo consiliare. Invito che difficilmente potrà avere seguito dal momento che fanno parte insieme a Robetti ed Allaria ed all’assessore Uliano di una formazione politica autonoma territoriale che è qualche cosa di più di un semplice gruppo consiliare. Il suo coordinatore Carmine Lo Sapio (tesserato al P.D. senza incarichi nell’amministrazione comunale) sostiene che questa doppia appartenenza è un punto di forza invidiato dagli altri. Fatto sta che quello dei gruppi autonomi collegati alle liste elettorali è diventato un modo di schierarsi che è proprio anche dei consiglieri comunali dell’Udc. Il caso di “Unità e Impegno” resta comunque un caso a parte perche ad esso aderiscono consiglieri comunali eletti in due distinte liste autonome (con orientamenti tra i singoli consiglieri) di politica generale molto distante. C’è inoltre da considerare che la fazione politica di questo partito locale ha vinto il congresso cittadino del Partito democratico portando alla segreteria Mazzetti. Ora lasciare le cose come stanno potrebbe apparire, per Lo Sapio ed i due consiglieri con tessera del Partito democratico come un voler mantenere un piede in due scarpe. MARIO CARDONE