A cura della Redazione
Le reiterate lamentele dei residenti in prossimità del bacino del fiume Sarno hanno avuto un primo risultato positivo nell’intervento del primo cittadino di Pompei. D’Alessio, come lui stesso ha affermato in una lettera indirizzata alla Regione Campania, è il massimo responsabile del territorio in campo sanitario e quindi risponde anche in prima persona per la tutela della salute della popolazione residente, che nella scorsa estate a causa dell´inquinamento del Sarno (che raggiunge il culmine nel periodo di lavorazione del pomodoro) è stata costretta a respirare miasmi velenosi, che non li ha fatti chiudere occhio durante la notte. In questi giorni un sopralluogo dell´ufficio tecnico comunale ha stabilito una cosa che si sapeva già da tempo immemorabile: il territorio compreso tra la via Ripuaria ed il fiume Sarno versa in uno stato di totale abbandono ed è ricettacolo di rifiuti, insieme a ratti e serpenti. Un comunicato stampa del Comune di Pompei informa che il sindaco Claudio D´Alessio ha scritto alla Regione Campania chiedendo un intervento urgente di bonifica. “Considerato che tale stato di fatto costituisce un grave pericolo per la salute pubblica e che pertanto si configura una situazione di estrema emergenza – ha scritto D’Alessio - in qualità di massima autorità sanitaria presente sul territorio, vi invito ad intraprendere, ad horas, tutte le iniziative atte all´eliminazione del degrado igienico sanitario ed ambientale, constatato dai miei esperti, dall´area in questione. In caso di inottemperanza, i lavori saranno eseguiti in danno senza ulteriori formalità e con riserva delle dovute rivalse, facendo salvo le azioni per eventuali danni già provocati”. Bisogna dire che per la manutenzione del fiume Sarno e del suo bacino sono responsabili l’Ente di bonifica a cui i proprietari di case e terreni pagano una tassa fortemente contestata, con migliaia di ricorsi per la mancanza di manutenzione, e il Commissario di governo del fiume Sarno che, fino ad oggi, non ha raggiunto i risultati prefissi dopo gli ingenti finanziamenti ottenuti. MARIO CARDONE