A cura della Redazione
Contro il disagio sociale, economico e morale delle donne e dei bambini sarà creato a Pompei nei prossimi giorni un centro sociale ospitato presso il Centro Educativo “Beata Vergine del Rosario” del Santuario di Pompei. Il fine è la tutela della salute e dell’autonomia, oltre alla guida sull’utilizzo dei servizi pubblici (scuola, assistenza sanitaria ecc.). Saranno presenti a Pompei uno sportello informativo e due studi medici (pediatrico e con unità materno-infantile) con consulenze gratuite. L’apertura degli sportelli informativi del “Progetto Aisha”, oltre che a Pompei, è prevista anche presso le sedi della “Misericordia” di Gragnano, Atripalda e Vico Equense. Il finanziamento del centro “Aisha” di Pompei sarà a cura di fondazioni bancarie e del volontariato. I dettagli del progetto e le sue modalità saranno illustrati sabato 25 settembre, alle ore 10, nel Centro Educativo “Beata Vergine del Rosario”, nel corso di un convegno a cui parteciperanno Carlo Liberati, Arcivescovo Prelato e Delegato Pontificio di Pompei; Giuseppe De Stefano, Presidente del “Centro Servizi per il Volontariato” di Napoli; Antonietta Bianco, governatore della Misericordia di Pompei, e rappresentanti delle ammministrazioni dei comuni coinvolti nell’iniziativa. Gli obiettivi del progetto, realizzato in collaborazione con La Rete Onlus di Sant’Antonio Abate, sotto il patrocinio dell´Asl Na 3 Sud, sono l’ascolto, la sensibilizzazione e l’informazione; il sostegno a specifiche esigenze di prima necessità anche sanitarie; il pronto intervento sociale; il servizio sociale e infermieristico professionale; l’accompagnamento ai servizi socio-sanitari; il sostegno all’inserimento e reinserimento lavorativo; il sostegno alla maternità; l’assistenza sanitaria; il contrasto alla solitudine e alla depressione; le campagne di prevenzione contro le malattie più diffuse e l’assistenza alla realizzazione dei progetti personali. Nell’iniziativa di alto profilo sociale sono state coniugate il carisma pompeiano che nasce dall’insegnamento del Beato Bartolo Longo e la secolare tradizione delle Misericordie toscane che si sono affermate come una delle principali realtà di volontariato nel recupero dei giovani a le forme di partecipazione alla cittadinanza attiva. MARIO CARDONE