A cura della Redazione
Sta per chiudersi il cerchio degli avvicendamenti nelle cariche della maggioranza politica di Pompei che fa capo al sindaco Claudio DAlessio. Corre voce nel Palazzo che il consigliere comunale Raffaele Matrone (Api) subentrerà nella carica di presidente del consiglio a Ciro Serrapica (Pd). E il tassello mancante di un puzzle cominciato prima dellestate, quando il sindaco ha messo mano allesecutivo comunale con due nuovi ingressi (Esposito e La Mura). Nelloccasione Uliano è stato privato dellincarico di vicesindaco, conferito al giovane Alfano. Allora tutti hanno notato lo squilibrio del nuovo organigramma: a favore del Partito Democratico (vice sindaco e presidente del consiglio nello stesso tempo) nello stesso momento che DAlessio con i suoi passava allUdc. In quelloccasione Matrone aveva minacciato tuoni e fulmini, poi restò silente come un bravo scolaretto, non avanzando pretese neanche nelle occasioni successive (deleghe ai consiglieri di maggioranza e commissione ambientale) in cui avrebbe potuto avanzare pretese. Come si spiega? Semplicemente perché DAlessio ha scambiato con Unità e Impegno la carica di Uliano con la poltrona di presidente del consiglio per Matrone. Chi è a conoscenza della storia dei sei anni della gestione DAlessio nella politica di Pompei sa bene che Matrone con il suo gruppo (disperso nel peregrinare da un partito allaltro) rappresenta un satellite della compagine politica cittadina che fa capo a Lo Sapio. Alla fine del baratto tutti contenti, anche se Uliano ne è uscito con un danno evidente alla sua immagine. Ad Unità ed Impegno, però, non si può attaccare il cartellino perdenti contenti. Anzi, in quella compagine, Alfredo Benincasa é tornato a sorridere. Negli ultimi giorni gongola e saltella. Agli intimi ha confidato di aver tolto il sassolino dalla scarpa. Per quanto riguarda luscente Serrapica il capo della maggioranza gli avrà già parlato. Il ruolo di mattatore che gli è stato lasciato in occasione dellultimo consiglio comunale è stata una forma di apprezzamento del suo contributo che, a parte qualche eccesso di protagonismo, è stato importante. Il suo futuro sostituto Matrone, dopo essere rimasto più di un anno sulla graticola, corona anche lui il sogno di entrare nella storia civica dei presidenti di consiglio di Palazzo De Fusco. E persona preparata ed equilibrata. Svolgerà sicuramente bene il suo compito. Anche lui non rimarrà in sella fino alla fine. Non a caso DAlessio ha messo lo specchietto sul davanzale nellattesa di ingabbiare unallodola che più di una volta gli si è avvicinata a beccare.
MARIO CARDONE