A cura della Redazione
Questo il testo della "diffida" che la Rete dei Comuni vesuviani aveva annunciato nell´assemblea pubblica di venerd´ e che ha sottoposto ai Sindaci e al presidente del Parco del Vesuvio. A corredo della denuncia presentata all´Autorità giudiziaria che sarà integrata a breve da ulteriore dossier, le Amministrazioni di Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno e Trecase vengono "messe in mora" con l´intenzione di spingere le autorità pubbliche a farsi carico della salute delle popolazioni vesuviane minacciate dai miasmi tossici della discarica del Vesuvio. La Rete dei Comitati vesuviani, visto l’aggravarsi del pericolo igienico-sanitario determinato dall’incremento di miasmi nauseabondi che quotidianamente invadono sempre più ampi quartieri del paese costringendo la popolazione a rifugiarsi in casa e a sigillare le imposte, quando non necessita usufruire delle prestazioni di P.S. sanitario a causa delle esalazioni tossiche da cui derivano gravi danni alla salute delle stesse, invita il sindaco pro-tempore, quale massima Autorità sanitaria del territorio e l’Amministrazione comunale a formalizzare immediata denuncia all’Autorità Giudiziaria di competenza al fine di accertare le responsabilità di tale grave reato ambientale, punire i colpevoli e ridurre il più possibile i danni alla salute della popolazione. Si formula, altresì, richiesta di contrastare con maggiore efficienza l’illegalità e il pericolo per l’intera popolazione costituito dall’inefficiente esercizio della discarica ex SARI, dall’alto numero di compattatori che attraversano nottetempo il territorio contaminando l’ambiente con miasmi e perdita di percolato (come già accertato da sporadici rilievi della Polizia municipale) e l’immediato accertamento della probabile presenza di agenti e sostanze inquinanti nell’acqua e nei terreni in prossimità della discarica. Per tutto quanto innanzi esposto, si chiede a tutela della pubblica salute, l’immediata costituzione di un tavolo tecnico-istituzionale intercomunale con la presenza dei comitati; la convocazione immediata dell’Assemblea consiliare intercomunale per discutere, al cospetto dei cittadini e del Parco del Vesuvio, iniziative maggiormente incisive di controllo del territorio impedendo il transito di trasporti nocivi, pericolosi e maleodoranti; di conoscere perché la cava ex Sari sia ancora sotto il controllo militare; di pretendere l’ispezione della stessa da parte di una commissione terza e indipendente a garanzia dei cittadini. Si sollecita, infine, l’Amministrazione in oggetto a disporre un maggiore controllo sul territorio comunale per contrastare l’attuale inefficienza della raccolta differenziata, sanzionare l’inciviltà di un gran numero di cittadini, predisporre in tempi certi le fondamentali isole ecologiche e imporre con immediatezza la riduzione a monte dei rifiuti iniziando dall’uso obbligatorio, per gli esercizi commerciali del Comune, delle sole buste di plastica biodegradabili. La rete dei Comitati vesuviani in uno con Legambiente, ha provveduto a dare comunicazione all’Autorità Giudiziaria dell’attuale rischio a cui sono sottoposti i cittadini del territorio vesuviano per accertare, a ogni livello, le gravissime responsabilità di quanti hanno determinato, condiviso o non contrastato adeguatamente tali pericoli per la popolazione e perché l’attuale discarica ex Sari, realizzata e gestita fuori ogni norma e controllo, venga chiusa immediatamente. Rete dei Comitati vesuviani