A cura della Redazione
Ormai a Pompei, nella palazzina di via Acquasalsa, i medici del centro di salute mentale, ci vengono una sola volta al mese per gli adempimenti di ordine amministrativi. Il centro è attualmente operativo esclusivamente nei locali dell´azienda sanitaria di via De Fusco a Torre Annunziata. E´ una conseguenza della soppressione del punto operativo di parco Scacciapensieri di Pompei. Si chiude così, nel silenzio più assoluto, la fase pompeiana dell´assistenza a favore dei malati mentali del comprensorio che conta un´utenza di circa 160 mila persone e più di 30 mila assistiti dal team di specialisti in psichiatria guidato dal dottor Morlicchio. Gruppo di lavoro che finora ha svolto un servizio di prim´ordine nella sede di via Scacciapensieri, Quella sede ora è stata lasciata e con essa il rapporto che i medici avevano faticosamente instaurato con la società civile per abbattere il muro di ostilità e pregiudizi contro la malattia mentale. Si rischia a questo punto di buttare al vento molto lavoro fatto negli anni passati con il rimpianto di lasciare senza riferimenti locali i malati mentali di Pompei. Argomento a cui sono più sensibili gli psichiatri di origine locale, come il dottore Luigi Acanfora, che con i pazienti aveva un rapporto umano che andava oltre l´esercizio pubblico della professione medica. In autunno sarà inaugurato un padiglione dell´ex ospedale civile di Torre Annunziata destinato a diventare sede del servizio sanitario per tutto il distretto. Le famiglie pompeiane con un malato di mente dovranno provvedere, per le sue cure, al trasferimento periodico presso la struttura sanitaria torrese con evidente dispendio di tempo e di risorse economiche. I sindaci dei comuni dei distretti sanitari 84 e 86 in un primo tempo si sono mobilitati contro il trasferimento del Centro ma poi hanno lasciato fare alla direzione dell´Asl 3 senza muovere alcuna opposizione. A questo punto per il Centro di salute mentale che prosegue la sua attività a Torre Annunziata è tempo di bilancio. "A Pompei abbiamo trovato collaborazione nell´attuare amministrazione del sindaco Claudio D´Alessio - ha spiegato Morlicchio - mentre con la chiesa non siamo riusciti a collaborare, fatta eccezione un anziano prete di Messigno, che ha dato accoglienza a due malati di mente ". Riguardo alle risorse di mezzi e di personale la storia è sempre la stessa: la direzione sanitaria tiene conto più alla forza politica dei potentati locali che al numero degli assistiti, con evidenti ingiustizie sulla ripartizione delle risorse. MARIO CARDONE