A cura della Redazione
Mercoledì sono stati apposti i sigilli ad alcuni impianti ed arredi del ristorante turistico, sito negli scavi archeologici di Pompei. L’iniziativa è stata sollecitata dal curatore fallimentare del procedimento, intestato alla ditta “Fratelli Italiani sas”. Il ristorante, dopo la procedura di vincolo fallimentare, è rimasto regolarmente aperto al pubblico. Al contrario sono rimasti sotto vincolo l’impianto di condizionamento, una porta d’accesso al ristorante ed il montacarichi. Il provvedimento del tribunale fallimentare resterà in essere nelle more dell’accertamento, per appurare se effettivamente le strutture indicate sono di proprietà della gestione precedente, ed impropriamente inserite nell’arredo del locale sotto la conduzione della nuova gestione del ristorante nel suo nuovo allestimento. Si ricorda che il ristorante degli scavi di Pompei opera attualmente sotto la nuova gestione Autogrill, inaugurata recentemente dopo quella storica dei Fratelli Italiani, che è stata sfrattata per morosità (si parla di un arretrato superiore a dieci milioni di euro) come clamoroso primo atto amministrativo dal prefetto Renato Profili, che è stato il primo commissario nominato da Bondi contro l’emergenza presso gli Scavi archeologici di Pompei. Alla gestione commissariale di Profili è succeduta due anni fa quella di Fiori (Protezione Civile Nazionale), che tra i contratti d’appalto avviati dal suo predecessore lasciò in essere solo quello del ristorante turistico, sito presso la Casa di Bacco, nel cuore della città antica. L’annullamento degli altri contratti, che in qualche caso, come per i chioschi attigui alla Casina dell’Aquila, hanno portato a controversie giudiziarie, sono stati avvicinati dall’opinione pubblica ad una visita ispettiva della guardia di finanza, a cavallo delle due gestioni commissariali, che fece copia dei loro carteggi ma successivamente non é mai stata fatta luce completa su quell’argomento. MARIO CARDONE