A cura della Redazione
E’ finito lo stato di “emergenza” negli scavi archeologici di Pompei. La Presidenza del Consiglio dei Ministri ne ha dichiarato la fine con il decreto del 10 giugno, anche se Fiori è ancora ben saldo alla sua scrivania dell’ufficio di via Plinio: nel frattempo ha ricucito sulla tuta della Protezione Civile di Bertolaso i galloni di direttore Mibac. “Gli interventi realizzati e programmati costituiscono una prima efficace risposta allo stato di degrado in cui versa l’area archeologica di Pompei – spiega il decreto di Berlusconi -. Il proseguimento delle attività da intraprendere nel complesso archeologico sarà posto in essere in regime ordinario”. Se si guardano le carte interne della soprintendenza archeologica vesuviana si può dedurre una situazione non collimante per i 66 ettari di parco culturale di Pompei. Uno studio commissionato dal soprintendente Pietro Guzzo nel 1997 (esposto dall’architetto Paola Rispoli in un recente convegno presso l’Auditorum) riporta la percentuale del 25% dell’area visitabile mentre il 5% era visitabile solo su prenotazione ed il 70 % non era vistabile. Percentuali migliorate nel 2009 (35%; 20% e 45%). Il medesimo progetto ha fatto la mappatura degli interventi di scavo o di restauro insula per insula. La “maschera” contabile degli interventi da mettere a gara aveva già i preventivi di spesa, il cui importo complessivo monta a 250 milioni di euro. Ora dal momento che da parte del Ministro Bondi non è stato stanziato neanche un euro per l’iniziativa straordinaria di recupero si deduce che l’iniziativa è proseguita su base “ordinaria”, utilizzando i soldi incassati dalla vendita dei biglietti (mediamente 30 milioni di euro l’anno). L’attività del commissario governativo all’emergenza (prima profili poi Fiori) è consistita semplicemente nel dettare, non si sa sulla base di quali criteri, le priorità degli interventi che in alcuni casi sono state criticate dai più competenti funzionari SANP, come nel caso di accantonare il progetto di restauro degli affreschi di Villa dei Misteri. Va aggiunto che Fiore ha preso anche tutta una serie di iniziative sotto il target Pompei Viva (fortemente pubblicizzate) per rianimare l’afflusso estivo dei turisti negli Scavi di Pompei che come lui stesso ha proclamato sono incrementati dell’8% nell’anno in corso. MARIO CARDONE