A cura della Redazione
“Non ho forzato la serratura della porta. Siamo entrati dalla finestra”. Assicura F.A., una donna di 55 anni che insieme al marito A.G. (coetaneo) si era sistemata per estrema necessità nell’alloggio lasciato libero dal centro di salute mentale, trasferitosi nell’ex ospedale di Torre Annunziata. Stamattina sono arrivati i carabinieri a mettere i sigilli alla casa, insieme ai vigili urbani ed a tutta la carovana di funzionari pubblici, auto ambulanza, assistente sociale ecc. che affronta casi del genere, purtroppo sempre più frequenti, data la crisi economica e l’impossibilità di molti disoccupati buttati da un momento all’altro in mezzo alla strada senza che le autorità mettano a loro disposizione un ricovero alternativo. La donna di fatti era stata sfrattata precedentemente. “Non potevo pagare 500 euro al mese”, ha dichiarato, asserendo di essere autorizzata ad occupare provvisoriamente l’appartamento perché non aveva un letto decente per la notte. Suo marito era stato colpito da ischemia celebrale. I coniugi avevano perso la causa per morosità contro il padrone di casa. Ieri mattina dopo l’intervento delle forze dell’ordine la donna si è recata al Comune per parlare col sindaco D’Alessio.”E’ tanto un bravo giovane. Ci ha aiutato fino ad ora e deve continuare a farlo”. Voleva stipulare un regolare contratto d’affitto con il ragioniere del comune. “Stanotte tornerò a dormire casa mia”. Ha detto al cronista, riferendosi all’abitazione recentemente occupata nella palazzina del comune di Pompei o, per meglio dire, che appartiene al fondo ereditario Borrelli, collegato alla gestione autonoma comunale della casa di riposo per anziani. In poche parole, la rendita di tutta la palazzina concorre, insieme alle rette pagate dagli ospiti dell’ospizio “Carmine Borrelli” alle entrate del bilancio dell’Ente. Risulta che altre case del fondo sono in locazione più o meno regolarmente ad inquilini disagiati. Alcuni di essi, come i coniugi che hanno avuto ieri mattina la visita delle forze dell’ordine sono entrati nella casa nottetempo e non sono andati più via. Si tratta di nullafacenti che non possono farsi carico del pagamento del canone al comune e che in qualche caso ricorrono ai rigori di legge come, per esempio l’inquilino messo recentemente agli arresti domiciliari da un magistrato di Torre Annunziata per spaccio di sostanze stupefacenti. Capita così che alla mancanza di posti nelle carceri si fa fronte con gli spazi comunali riservati alla povera gente. MARIO CARDONE