A cura della Redazione
Dovrebbe essere di nuovo un archeologo in gonnella (dopo la Salvatore) ad occupare la prestigiosa poltrona di direzione della soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei. La notizia è di fonte sindacale e non ha ancora i crismi delufficialità. Si tratta di Teresa Elena Cinquantaquattro, proviene dalla direzione della soprintendenza archeologica della Puglia con sede a Taranto. E vincitrice di concorso ed Il suo curriculum le accredita, nonostante la giovane età, una notevole esperienza professionale maturata come archeologa dirigente delle soprintendenze di Campobasso e Salerno. Non possiamo che farle gli auguri ha commentato il segretario generale Uil, Cerasoli. - la conduzione della sede affidatale non è semplice. Dovrà impegnarsi per rimettere in moto una Soprintendenza che ha risentito della gestione precedente della Salvatore e risente tuttoggi della gestione del Commissario Marcello Fiori. Altra candidatura ancora in lizza (ma la Cinquantaquattro è accreditata come predestinata) è quella di Angelo Maria Ardovino, attuale direttore del II servizio Mibac per la tutela del patrimonio archeologico. La scelta per Napoli Pompei che si farà nei prossimi giorni dimostra come per questa importante Soprintendenza gli interessi in palio sono molto alti. Il nuovo soprintendente dovrà gestire il modello di fondazione, annunciato da Bondi per la governante futura degli Scavi archeologici di Pompei dal momento che dopo lautonomia della soprintendenza archeologica vesuviana, lunificazione con quella napoletana ha scontentato un pò tutti. Attualmente il problema della dirigenza in tutto il Ministero dei Beni Culturali ed in particolare a Napoli e nel territorio vesuviano è drammatico a causa della carenza di dirigenti. Potrebbe peggiorare ulteriormente se il Consiglio di Stato annullerà i risultati di un recente concorso. La Cinquantaquattro segue nella gestione ad interim degli Scavi archeologici vesuviani e del Museo Nazionale di Napoli al Professor Giuseppe Proietti ex direttore generale del ministero.
MARIO CARDONE