A cura della Redazione
Tre chef d’eccellenza del comprensorio del Vesuvio e della costiera sorrentina restano in lizza nella gara d’appalto del servizio di ristorazione al via per l’inizio della prossima estate (così ha promesso il commissario Fiori) nella settecentesca Casina dell’Aquila. Alla ditta vincitrice in base alla migliore offerta di qualità del servizio sarà affidata la ristorazione riservata ai palati esigenti (ed ai portafogli gonfi) tra un milione e mezzo di turisti che visitano ogni anno gli Scavi archeologici di Pompei. Si tratta del ristorante “il Principe” di Pompei, “La Torre del Saraceno” di Vico Equense ed “I Quattro Passi” di Massa Lubrense. Tre fuoriclasse dell’arte dei fornelli che non hanno bisogno di presentazione. Restano in gara dopo che l’apertura delle buste con le manifestazioni d’interesse ha escluso altri quattro partecipanti per documentazione insufficiente. Il sito archeologico di Pompei è già provvisto di un ristorante in piena attività affidato da Profili alla gestione di Autogrill. Ora si raddoppia l’offerta per iniziativa del suo successore Fiori con una proposta diversificata che punta sulla cucina d’alto profilo per piatti ispirati alle ricette di Columella, Apicio e Plinio, utilizzando ortaggi e prodotti (ricotta di capra, le ulive, la frutta ed i legumi secchi, il vino ed il miele) della biodiversità vesuviana, studiati nel laboratorio di ricerca (unico al mondo nel suo genere) della Soprintendenza archeologica vesuviana. Alla ditta che gestirà il ristorante della Casina dell’Aquila sarà affidata l’attività di ricerca sui temi dei prodotti e delle ricette al fine di poter offrire al pubblico proposte valide legate alla ristorazione campana di antica tradizione. Nei punteggi di gara sono privilegiati gli elementi di professionalità riferiti alla qualità del servizio e dell’esperienza dedotti in base al curriculum che dovrà contenere riferimenti alla preparazione dei piatti dell’antica cucina romana. Hanno valore, inoltre, la qualità dell’arredo ed il piano gestionale insieme all’offerta economica su una base di15 mila euro mensile, a regime ( previsti12 mila euro per i primi due anni). Top secret per la commissione giudicatrice che si saprà all’ultimo momento. MARIO CARDONE