A cura della Redazione
Domenica scorsa, una delegazione degli ex operai della Cartiera si è recata al Santuario della Madonna del Rosario per incontrare l’Arcivescovo Carlo Liberati per chiedergli manifestazione di solidarietà. Gli operai hanno informato l’alto Prelato sullo stato della vertenza e le ansie delle loro famiglie dopo il licenziamento del 31 dicembre 2009, dal momento che si allontana l’assunzione al centro commerciale costruito dalla Coop Sette sul sito industriale dismesso. Le maestranze lasciate a casa hanno intrapreso con grande dignità un percorso in salita fatto di rinunce e sacrifici. Alcuni lavoratori sono stati condannati al pagamento di una grossa multa (si parla di 4mila euro) per aver ritardato la chiusura del passaggio a livello nel corso di una manifestazione autorizzata. Ora la rappresentanza sindacale unitaria sta richiedendo sostegno a tutti: domenica dall’Arcivescovo, lunedì in consiglio comunale dove ci sono stati l’impegno personale del primo cittadino, Claudio D’Alessio, e di tutti i gruppi politici di Pompei. “Non comprendiamo come sia possibile, dopo tre anni di attesa, che ci ritroviamo sempre al punto di partenza per quanto riguarda le autorizzazioni che servono alla costruzione del centro commerciale – hanno dichiarato i rappresentanti sindacali di base –. Siamo molto preoccupati perché non c’è certezza sull’inizio dei lavori”. In attesa dell’incontro del 17 marzo, che mira alla reintroduzione della cassa integrazione straordinaria, le rappresentanze sindacali Cgil, Cisl e Uil, insieme alle rispettive segreterie regionali, restano ferme al presidio dell´ufficio amministrativo Aticarta di via S. Abbondio a Pompei, dove le carte che riguardano il personale erano state già imballate, pronte per partire per la sede del gruppo Gustavo Colleoni. Altissima è la tensione. Le notizie informali ed i ritardi sull’inizio dei lavori sono troppi. C’è, inoltre, un’ombra di mistero sulla vicenda che non lascia dormire sonni tranquilli ai disoccupati. MARIO CARDONE